Talvolta capita di innervosirmi. Questo può influire sul decorso del diabete?

Il diabete è una condizione molto sensibile all’emotività e agli stati d’animo poiché esiste una stretta connessione funzionale tra sistema endocrino e sistema libico, paleoencefalo o “cervello affettivo”. La calma interiore e il benessere emotivo, ad esempio, stabilizzano la glicemia e facilitano il controllo del diabete. Viceversa, l’apprensione, l’inquietudine o l’ansia sono generalmente accompagnati dalla liberazione di ormoni – come adrenalina o cortisolo – che ostacolano l’ormone insulina, il quale non potendo agire liberamente nel far passare lo zucchero dal sangue alle cellule, determina una condizione di iperglicemia.

A questo proposito, sappiamo che uno dei rischi nei quali può incorrere la persona affetta da diabete è la crisi ipoglicemica che, essendo una condizione molto sgradevole, comporta un istintivo timore da parte dei pazienti diabetici che a torto la considerano una situazione imprevedibile. In questo caso, l’educazione sanitaria e la formazione psicologica possono aiutare a superare questa paura prima che si inneschi un circolo vizioso a danno dell’equilibrio metabolico e somatico. Come abbiamo detto, infatti, la paura e l’emotività causano un aumento della glicemia, la quale a sua volta richiede un aumento del dosaggio insulinico con la possibilità di una crisi ipoglicemica tale da ricondurre alla paura e all’angoscia.

È quindi molto importante porre attenzione agli eventi stressanti, agli stati d’animo e alla propria emotività per un migliore autocontrollo del diabete, magari attraverso l’uso di un “diario comportamentale” che consenta l’osservazione di come la nostra personalità interagisce con la condizione diabete. Questo diario, in definitiva, può diventare una preziosa occasione per conoscersi meglio.