In Cina il riso bianco è l’alimento più popolare e si arriva a consumarne fino a quattro porzioni al giorno, una quantità che gli occidentali consumano nell’arco della settimana. Sarebbe proprio questa passione per il riso ad aumentare considerevolmente il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 tra le popolazioni asiatiche, secondo i ricercatori della Harvard School of Public Health, che hanno confrontato i dati raccolti in quattro studi epidemiologici condotti rispettivamente in Cina, Giappone, Australia e Stati Uniti.
Analizzando i dati di insorgenza del diabete di tipo 2, cioè quella forma influenzata da alimentazione e stile di vita che si sviluppa con l’età, negli oltre 350 mila partecipanti all’indagine ne è emerso che sono i Paesi asiatici le aree più a rischio di glicemia alta, seppure i ricercatori abbiano evidenziato un aumentato numero dei casi sia in oriente che in occidente.
Il riso è un alimento ad alto indice glicemico, ovvero il suo elevato contenuto di zuccheri, sotto forma di amido, può contribuire ad innalzare il livello di glicemia nel sangue. Inoltre sembra che il processo di raffinazione e sbiancamento a cui vengono sottoposti i chicchi di riso per trasformare il cereale da integrale a ‘bianco’ privi, di fatto, il riso di alcune sostanze fondamentali aumentando l’effetto glicemico dell’alimento. E’ sul rivestimento del chicco, infatti, che sono presenti la maggior parte delle vitamine, fibre e magnesio, tutti elementi associati a un effetto preventivo nel confronti del diabete. Questo, secondo gli esperti, spiegherebbe il motivo per cui una maggiore esposizione al diabete di tipo 2 sia associata al riso bianco ma non a quello integrale, che invece confermerebbe le sue proprietà benefiche.
Cinzia Pozzi
20 marzo 2012 [FONTE: British Medical Journal]