Una cartolina dai ragazzi!

Il senso di questo campo scuola…

Ovvero le impressioni “a caldo” dei partecipanti…

Il vostro Giacomino
Bè che dire, il campo è nato per controllarsi in gruppo, facendo gruppo sembra tutto più facile, si scherza sui valori, sull’andamento, si confrontano vari pareri e poi si conosce tanta gente più pazza di te, che fa cose che nemmeno si potrebbero immaginare e è tutto più facile, e poi ti affezioni tanto ai componenti del gruppo!!! Mi è molto piaciuto…lo rifarei ancora!! E ancora…e ancora…e ancora…sempre. Siete mitici”.

Andrea
Sicuramente da questi pochi ma intensi giorni posso dire di ritornare a casa carico di idee, consigli, emozioni, ma soprattutto con la consapevolezza di non sentirmi inferiore, diverso! Ero partito da casa con un gran sacco vuoto dove poter mettere ogni situazione e con mia gran gioia l’ho riempito e ancor di più, è stracarico!! Ho trovato dei ragazzi stupendi e pieni di vita che nonostante la loro giovane età non si abbattono di fronte alle difficoltà! Penso che i futili problemi della società si potrebbero risolvere se solo questi giovani mostrassero i loro valori e si potrebbero abbattere così le varie barriere dell’ignoranza. Con mia grande sorpresa, essendo una persona molto riservata, sono riuscito ad aprirmi e ancor di più a emozionarmi fino ad arrivare a lacrime di liberazione! Liberazione da un tunnel che mi sono creato 6 anni fa e finalmente credo di aver trovato la luce, quella della libertà ma soprattutto dell’uguaglianza. Un grazie di cuore lo devo all’ADIQ che mi ha permesso di stravivere un’esperienza unica ma anche a voi due, Gianni e Natalia, che con qualche canzone forte, qualche parole profonda, avete creato un’atmosfera ideale per vivere certe emozioni! Grazie“.

Marzia
Ho imparato ancora qualcosa, mi sono divertita e ho conosciuto nuove persone con cui confrontarmi. Anche la fatica con le ciaspe e con lo snowboard ha avuto un senso, sicuramente è un “senso” che non possiamo dare alla nostra routine; qui è tutto diverso, è tutto nuovo e questo è bellissimo. Mi mancherà tutto, ma chissà che non ci sarà un’altra possibilità.
1000 baci
“.

Un senso…sicuramente ne ha avuti molti…ridere, confrontarsi, condividere sono sensi importanti, sensi che restano dentro… che ti fanno capire che quel momento triste non è solo il tuo, magari altri l’hanno passato… e allora tutto diventa più facile…in due le cose si affrontano meglio…figuriamoci in 20!!! P.s. io voglio ri-esserci!

Paolo
Questi giorni mi lasciano un entusiasmo forte e una consapevolezza che il lavoro ripaga non subito magari, ma il seme lasciato cadere in un campo, non coltivato germoglierà in futuro. Grazie a tutti !!! L’educazione sanitaria è un campo ancora vasto“.

Secondo me questo campo scuola è stato utile per imparare a gestire il diabete durante giorni di attività fisica piuttosto intensa, magari diminuendo la quantità d’insulina e mangiare lo stesso di più“.

Matteo
Questi quattro giorni sono stati molto utili perché ho scoperto cose nuove sulla terapia, che dopo cinque anni di diabete non ho mai fatto. Mi sono divertito moltissimo per la compagnia, ma anche per i consigli dei dottori che comunque sono diversi da quelli dati dai miei dottori abituali: il metodo con cui decidere le unità d’insulina da fare, praticamente a me nuovo, perché la mia dietista non ha fatto mai riferimento al controllo dei carboidrati“.

Marco
Confrontarsi/ apprendere dal confronto/ sovvertire le mie convinzioni se errate, viceversa, se corrette, rafforzarle/ rivedere e ritrovare nei ragazzi che partecipano il me stesso di molti anni fa. Cose da migliorare: un maggiore filtro (per approfondire la conoscenza) dei partecipanti (famiglia, rapporto con il diabete) e ciò per calibrare meglio le proposte“.

A me questo campo scuola è servito a creare nuovi legami di amicizia con ragazzi che hanno il mio stesso problema e ad affrontare in modo differente dalla quotidianità la capacità di risolvere determinate situazioni e a regolare il tutto in base al luogo, al tempo, e al movimento“.

Per me il senso di questo campo scuola è l’autogestione tra persone che hanno diverse diete e vari tipi di insuline. A me è piaciuto perché si è formato un unico gruppo tra tutte le persone che hanno partecipato e in questo modo ho potuto conoscere tutti“.

“…Grazie

Il campo scuola è completamente diverso dalla quotidianità… non per la dieta, sicuramente più sana, e neanche per l’attività fisica, che tutto sommato si può fare anche a casa, ma per il fatto che siamo in tanti, e tutti con lo stesso problema, il che ci permette di confrontarci, scambiarci esperienze e consigli. Questo campo scuola è stato positivo, per le nuove amicizie (giovani e meno giovani!), per l’esperienza sulla neve e perché ci ha aiutato nel nostro autocontrollo. Infatti i medici sono qui per dei consigli, una volta al giorno, non come ai campi della mia regione dove ogni due ore ti volevano parlare! Un consiglio è quello di fare più spesso queste esperienze, magari anche d’estate, e far sì che noi ragazzi possiamo essere in numero maggiore“.

Questo campo mi ha fatto confrontare con altri compagni e mi è stato utile perché, siccome sono uno un po’ schivo, sono comunque riuscito a “ingranare” un po’ con gli altri“.

Credo che queste giornate rimarranno un ricordo con un segno indelebile, caratterizzato dalla voglia e necessità di tutti di capire e convivere con il diabete e con quello che comporta. Grazie a tutti per l’impegno, i sorrisi, e la voglia di vivere“.

Se c’è una differenza tra questo campo scuola e la quotidianità è essenzialmente il fatto che qui io non sono diabetico, siamo tutti uguali e farci i controlli, l’insulina, ammettere ai compagni e non ai dottori che si ha un valore alto, diventa quasi un gioco. E’ stata una bellissima esperienza, bella ma corta. Tuttavia concludo con una fin troppo nota citazione: ‘L’importante non è come fai le cose ma con chi’. A voi libera interpretazione“.

Le nuove persone che ho conosciuto si sono rivelate speciali (con qualche eccezione) e importanti. Si potrebbe forse migliorare il campo facendolo durare un po’ di più (4, 5 notti), in modo da far fruttare le lezioni di snowboard (bisogna partire quando si incomincia ad essere capaci) e da far unire ancora di più il gruppo“.

Per me il caposcuola è importante perché mi aiuta a capire come gestire meglio il diabete: correzioni, cosa mangiare…Poi mi piace perché posso fare molto sano sport e divertirmi insieme ad altri diabetici e a conoscere tanti nuovi amici. Quindi grazie di questa opportunità, spero che ce ne siano tante altre“.

Incontri e paragoni tra persone diabetiche e non diabetiche anche facendo sport.”