La Vasaloppet, è la gara di sci di fondo più lunga e spettacolare del mondo.
Una gara di 90 Km in tecnica classica a cui quest’anno hanno partecipato circa 18.000 persone da tutto il mondo.
E’ questa la seconda volta che Mauro partecipa alla gara, piazzandosi tra i migliori atleti e migliorando posizione e tempo rispetto all’anno scorso.
Mauro è diabetico di tipo 1 ed usa il microinfusore per l’assunzione dell’insulina.
RITORNO ALLA VASA
Di Mauro Sormani
Ed ecco la bandiera italiana davanti ad una villetta caratteristica svedese, è la casa di Peter, la persona che ci ha trovato l’alloggio. Siamo arrivati, puntuali come l’anno scorso, è il giovedì sera precedente alla gara.
Ci accomodiamo subito con i nostri bagagli e sci, giusto il tempo per rilassarci un attimo e siamo già ospiti per cena.
È un signore sulla cinquantina, il suo italiano ha una pronuncia particolare ma è ben comprensibile.
Davanti a noi troviamo delle enormi fette di pesce di lago alla brace e nell’aria un profumo invitante. Trancio di luccio pescato da lui il giorno precedente, ci accomodiamo e iniziamo a cenare. I cibi sono accompagnati da una strana bevanda rossastra un po’ aspra e con un profumo alcolico. Vino di mirtilli. Continuiamo con prodotti tipici, carne di renna affumicata e ribes fino a quando siamo costretti a slacciare la cintura dei pantaloni. Con le glicemie me la cavo comunque bene, tutti prodotti a basso indice glicemico, ed oltretutto mi sento in forze e con una gran voglia di sciare.
Il venerdì ci svegliamo verso le otto, con la vista ancora appannata cerchiamo di leggere il termometro dalla nostra finestra. Meno 19 gradi, sembra surreale visto dal il calduccio del nostro appartamento, ritardiamo di un’ora la consueta prova, anche se parziale, del percorso gara. Troviamo la neve trasformata e molto veloce, contrariamente a quanto ci aspettavamo, un vento gelido e pungente ci paralizza il viso ma siamo tutti euforici e ci sbizzarriamo nel fotografare paesaggi e le segnalazioni dei km. mancanti all’arrivo: 55- 50 ecc.
Nel pomeriggio dopo la visita di Mora siamo di nuovo ospiti a cena da Peter, abbiamo un compito abbastanza arduo; finire il luccio avanzato la sera precedente e strappare dalle mani le bottiglie di grappa regalate al nostro arrivo al padrone di casa il quale se ne era già scolate quasi due. Il giorno successivo lo dedichiamo alla scelta dei materiali da utilizzare, ascoltiamo consigli da tutti, guardiamo le previsioni attentamente ed alla fine decido di ascoltare Carlo che oltre ad essere un ottimo ski-man è sicuramente la persona con più esperienza in questa gara. Questa volta rifiutiamo l’invito di Peter, vogliamo coricarci presto e dobbiamo assolutamente alimentarci con un’abbondante porzione di spaghetti.
E’ ancora notte, sono le quattro, dopo un’abbondante colazione partiamo per Salen dove avverrà la partenza.
La precisione svedese si nota subito, alle otto in punto come da programma ecco la cannonata dello start.
Sulla salita iniziale fatico particolarmente, appena ricomincia la pianura mi rendo conto di aver fatto la scelta giusta, non ho messo molta sciolina e così i miei sci sono velocissimi.
Mi trovo in un bel gruppo dove tutti si alternano in testa con cambi regolari e siamo persino in compagnia della svedese Sofia Lind che vincerà la gara in campo femminile.
La parte centrale del percorso è la più mossa e fatico parecchio a mantenere la mia posizione, a circa 40 km dall’arrivo mi ritrovo con i miei 3 compagni di viaggio; Marco, Matteo e Innocente.
Ora mi sento più a mio agio, questi giganti svedesi e norvegesi mi mettevano un po’ di soggezione.
Quando mancano ormai ‘solo’ 20 km all’arrivo ci affianca spedito un atleta di casa, cerco di tenere la sua scia e ci riesco.
Non mollo anche se i miei amici compaesani non mi hanno seguito e giungo così all’arrivo, guardando solo gli sci di chi mi precede. Ecco il tabellone: 171° in 4h 22′ e 37”.