Diabete: prevenire meglio con terapie a misura di paziente

 

Un gruppo di ricercatori della University of Michigan Medical School di Ann Arbor, negli Stati Uniti, ha creato un modello di “medicina di precisione”, che potrebbe migliorare la prevenzione del diabete nelle persone ad alto rischio, individuando le migliori strategie di trattamento possibili. I risultati del lavoro sono stati pubblicati sul British Medical Journal.

Guidati da Jeremy B.Sussman, i ricercatori hanno coinvolto nello studio oltre 3.000 partecipanti provenienti dal Diabetes Prevention Program (DPP). Il DPP è un progetto americano nato con lo scopo di osservare gli effetti di un trattamento placebo, l’adozione di uno stile di vita sano e un trattamento farmacologico sulla malattia in persone ad alto rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Tutti i partecipanti avevano una diagnosi di prediabete, almeno due test della glicemia a digiuno alterati e un alto indice di massa corporea (BMI). La maggior parte dei partecipanti aveva anche una storia familiare di diabete, mentre più di un terzo apparteneva ad etnie afro-americane o latine, note per avere un maggiore rischio di sviluppare il diabete.

Sussman e colleghi hanno prima  valutato 17 fattori di rischio per il diabete e tra questi ne hanno individuati 7 che sembrano essere più utili per prevedere il rischio individuale di sviluppare la malattia, quindi inclusi nel modello: la glicemia a digiuno, i livelli di A1c, i trigliceridi totali, una storia familiare di glicemia alta, la circonferenza della vita, l’altezza e il rapporto vita-fianchi.  Per ciascun fattore di rischio, i ricercatori hanno assegnato un punteggio e hanno calcolato il punteggio totale per ogni partecipante allo studio. Più della metà dei partecipanti che avevano i punteggi più alti erano a rischio di sviluppare il diabete entro 3 anni dalla valutazione, mentre meno di 1 partecipante ogni 10 con  i punteggi più bassi erano a rischio di diabete nei successivi 3 anni.

Successivamente, i ricercatori hanno usato il modello per trovare il trattamento più efficace nel ridurre il rischio di diabete tra l’uso di un trattamento farmacologico o la modificazione dello stile di vita, che comprendeva perdere peso e fare esercizio fisico. Il trattamento farmacologico è risultato efficace solo nelle persone a più alto rischio di diabete, riducendo del 21% il rischio di malattia. Al contrario, il cambiamento dello stile di vita ha dimostrato di ridurre il rischio di diabete nel 28% deille persone ad alto rischio e nel 5% di quelle a basso rischio di malattia.

Gli autori sottolineano che anche se il beneficio complessivo in una sperimentazione clinica potrebbe essere modesto, la risposta al trattamento nelle persone ad alto rischio di diabete può variare in modo significativo. Inoltre, sebbene  l’esercizio e la perdita di peso non offrono grandi benefici per i partecipanti a più basso rischio di diabete nello studio DPP, i ricercatori sottolineano che il cambiamento dello stile di vita è importante per la salute in generale.

“È poco considerato come molti pazienti ricevono trattamenti inutilmente – quando la possibilità di beneficio è molto bassa, e potrebbe essere superato il peso del trattamento”, aggiunge, sottolineando che il modello potrebbe essere utile anche per le sperimentazioni cliniche future. “Se questo tipo di analisi venissero inserite sistematicamente nel momento in cui si costruisce uno studio clinico, crediamo che si potrebbe ottenere una comprensione molto più chiara di questo problema.”

Alessandra Gilardini

Fonte: British Journal of Medicine