In generale i bambini con il diabete non si ammalano più frequentemente rispetto ai loro coetanei non diabetici.
Non ci sono particolari complicazioni legate al diabete giovanile in caso di malattie comuni e caratteristiche dell’infanzia, occorre solo ricordare che la presenza di un’infezione può aumentare il fabbisogno di insulina ed alterare l’equilibrio delle glicemia con possibile comparsa di corpi chetonici nelle urine.
In ogni situazione e, a maggior ragione in caso di malattia, è importante evitare che nel bambino o nell’adolescente diabetico si verifichino casi sia di ipoglicemia che di iperglicemia (in particolare il fenomeno molto comune della glicemia alta al mattino).
Le eventuali malattie contratte dal bambino diabetico vanno semplicemente combattute su un doppio versante: su quello del diabete e su quello della malattia intercorrente.
Sul fronte del diabete, è fondamentale ricordare che l’iniezione di insulina non deve essere mai sospesa.
Va, inoltre, compensata la perdita di liquidi e sali per mantenere inalterata la capacità di filtrazione del rene. Se vi sono segni e sintomi di chetoacidosi è, però, prudente ricorrere alle cure ospedaliere.
Sul fronte della malattia intercorrente, invece, bisogna sottolineare che non è controindicato né l’uso di antipiretici (aspirina, paracetamolo), né quello di antibiotici in compresse o capsule. Attenzione, però, agli sciroppi a contenuto zuccherino.
Vaccinazioni
Le vaccinazioni non pongono particolari problemi al giovane diabetico. A quelle obbligatorie come poliomielite, difterite, tetano ed epatite B è prudente, però, aggiungere anche la vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia, oltre a quella anti-influenzale ogni anno.
Ipoglicemia
È importantissimo cercare di prevenire il verificarsi di episodi di ipoglicemia evitandone le cause (errori nel calcolo delle dosi di insulina, alimentazione scarsa, sforzo fisico imprevisto, ecc.) e riconoscendone i sintomi: pallore, sudorazione, fame, gambe malferme, dolori addominali, disturbi della vista, sonnolenza, turbe del comportamento, convulsioni, perdita di conoscenza.
Se l’ipoglicemia non è grave, occorre far interrompere qualsiasi attività al bambino e farlo stendere, somministrandogli 3 zollette di zucchero, eventualmente sciolte in poca acqua. È utile anche controllare i valori della glicemia ogni 15 minuti e somministrare carboidrati complessi (pane, pasta, riso) per ripristinare le riserve e stabilizzare la glicemia stessa.
Se l’ipoglicemia è grave occorrerà invece iniettare glucagone (1mg o 0,5 mg nel bambino con età inferiore a 5 anni), far ingerire appena possibile 3 zollette di zucchero, combattere il vomito che frequentemente segue l’impiego del glucagone somministrando bevande zuccherate, fredde, a piccoli sorsi, ogni 5-10 minuti.
Iperglicemia al mattino
La glicemia alta al risveglio può essere il primo ed unico dei sintomi di diabete, specialmente nelle prime fasi di evoluzione di questa malattia.
Nel caso, invece, delle persone a cui è già stato diagnosticato il diabete, la glicemia alta al mattino può essere un fenomeno molto frequente, ma da tenere sotto controllo cercando assolutamente di evitare che si verifichi.
Occorre controllare la glicemia fra le 2 e le 3 del mattino: se la glicemia è elevata conviene aumentare la dose di insulina intermedia della sera, se la glicemia è normale l’iperglicemia del risveglio è dovuta al “fenomeno-alba” e sono possibili tre soluzioni:
– usare un’insulina ad azione più ritardata;
– ritardare l’iniezione di insulina intermedia della sera al momento di andare a letto;
– usare un microinfusore sottocutaneo di insulina (solo per adolescenti motivati).
Se le glicemia notturne sono basse si tratta del fenomeno Somogyi (passaggio della glicemia da valori bassi a valori molto alti): la soluzione in questo caso sta nel diminuire la dose di insulina intermedia della sera. In ogni caso, è opportuno richiedere l’intervento del pediatra curante quando:
– si verificano ripetuti episodi di vomito nell’arco delle 6 ore;
– si hanno più di 5 evacuazioni diarroiche nella giornata;
– si ha febbre persistente > 38 C- nelle ultime 24 ore;
– si misurano glicemie > 400 mg/dl confermate 3 volte nell’arco di 6 ore;
– si hanno glicosuria e chetonuria persistenti, nonostante l’iniezione di dosi estemporanee di insulina ad azione rapida;
– si verifica un aumento nella frequenza e nel volume e delle urine (poliuria);
– si ha calo di peso, anche se modesto;
– si hanno alterazioni dello stato di vigilanza.