I sintomi e i valori nel diabete gestazionale

Il diabete gestazionale si manifesta con sintomi poco evidenti e passa spesso inosservato alle donne.
Tuttavia attraverso un’attenta analisi delle condizioni della gestante, in particolare dei valori della glicemia, è possibile intuirne la presenza.

I sintomi da tenere sotto controllo sono:
– aumento ingiustificato della sete
– frequente bisogno di urinare
– perdita di peso corporeo nonostante l’aumento della fame,
– nausea e vomito (molto comuni in gravidanza e quindi poco significativi)
– disturbi della vista
– infezioni frequenti come cistiti e candidosi.

Lo screening per il diabete gestazionale è raccomandato in presenza di specifici fattori di rischio.

Dovranno compiere gli esami di controllo della glicemia le donne che, tra la sedicesima e la diciottesima settimana di gravidanza, presentano almeno una delle seguenti condizioni:

  • diabete gestazionale in una gravidanza precedente
  • obesità
  • riscontro dei valori di glicemia plasmatica a digiuno -prima o all’inizio della gravidanza- compresi fra 100 e 125 mg/dl.

Fra la ventiquattresima e la ventisettesima settimana di gravidanza è necessario che si sottopongano allo screening le donne con almeno uno dei seguenti fattori di rischio:

  • età della gestante superiore ai 34 anni
  • familiarità al diabete (parente di primo grado con diabete di tipo 2)
  • obesità
  • gravidanza precedente in cui il bambino superava i 4,5 kg al momento della nascita (macrosomia fetale)
  • diabete gestazionale in una gravidanza precedente
  • famiglia originaria di aree ad alta prevalenza di diabete: Asia meridionale, Caraibi, Medio Oriente.

Per affrontare in modo migliore il diabete gestazionale e scongiurare l’insorgere di complicanze a carico sia della madre che del bambino, ultimamente sono state varate delle nuove linee guida che semplificano i criteri diagnostici.

I parametri fondamentali da tenere in considerazione sono
la glicemia a digiuno e due ore dopo i pasti e
– l’emoglobina glicata (il test che misura il valore glicemico medio degli ultimi due-tre mesi).

Le nuove linee guida stabiliscono l’approccio per una diagnosi precoce. Durante la prima visita in gravidanza è opportuno identificare le donne con alto rischio di diabete gestazionale. In questo caso, è previsto uno screening a partire dalla 16-18ma settimana, ripetuto poi alla 24-28ma settimana.

Se non sono presenti fattori di rischio evidenti, come obesità o precedenti di diabete gestionale, il dosaggio della glicemia alla prima visita non è indicativo per prevedere la manifestazione della condizione e può, invece, dare luogo a falsi positivi. In assenza di fattori di rischio, non è previsto uno screening per diabete gestazionale. Le donne con medio rischio di manifestare la condizione patologica, invece, vanno incontro a uno screening alla 24-28ma settimana.

Le donne che rientrano nelle categorie a medio e alto rischio per il diabete gestazionale, dovranno essere sottoposte a test da carico con 75 g di glucosio (OGTT) con verifica dei valori glicemici all’inizio, dopo un’ora e dopo due ore.

I parametri diagnostici sono:
– glicemia ≥ 95 mg/dl a digiuno
– glicemia ≥ 180 mg/dl dopo un’ora
– glicemia ≥ 153 mg/dl dopo due ore.

Basta uno solo di questi valori alterato per parlare di diabete gestazionale.

Nel caso si rilevino valori della glicemia a digiuno superiori a 126 mg/dl in due momenti diversi della giornata, oppure un valore glicemico superiore a 200 mg/dl in un qualsiasi momento della giornata confermato da un valore a digiuno di glicemia superiore a 126 mg/dl, oppure un valore di emoglobina glicata superiore al 6,5%, si può parlare di diabete manifesto.