“Centro Invernizzi”: nasce a Milano la poli-struttura per malattie dei bambini

Il trattamento dei bambini con diabete ha una nuova roccaforte: nasce a Milano il Centro per la ricerca pediatrica “Romeo ed Enrica Invernizzi” dell’Università degli Studi del capoluogo lombardo. Diabete infantile e giovanile, medicina rigenerativa, ma anche studio e controllo delle infezioni causate da batteri multi-resistenti sono le principali aree di interesse della struttura, inaugurata lo scorso 30 settembre nei nuovi spazi dei laboratori dell’Ospedale Universitario Luigi Sacco, e collegata all’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi. Un polo d’eccellenza che si presenta come un punto di riferimento internazionale, interamente dedicato alla cura del bambino, e in grado di rispondere ai bisogni dei minori con patologie croniche e complesse.

La struttura poli-specialistica, finanziata dalla Fondazione Invernizzi, mette in sistema ricerca scientifica, formazione specialistica e assistenza. Ma la missione è anche quella di mettersi a disposizione delle altre realtà pediatriche italiane, garantendo la trasferibilità dei risultati – e il loro efficace utilizzo- su tutto il territorio nazionale.

“Si costruirà un filo diretto dal laboratorio al letto del paziente – spiega Gian Vincenzo Zuccotti, direttore del Dipartimento di Pediatria all’Ospedale Buzzi e coordinatore scientifico del nuovo Centro di ricerca.  “Il Centro Invernizzi valorizza la connessione fra ricerca teorica e miglioramento effettivo dei trattamenti, con una particolare cura rivolta alla parte assistenziale, di supporto ai bambini e alle loro famiglie”.

La prima sfida riguarda appunto il trattamento del diabete di tipo 1 nei bambini. La struttura sarà impegnata nello sviluppo di programmi di ricerca in grado di far fronte ai pronostici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in linea con quelli del Ministero della Salute italiano: il diabete di tipo 1 è in aumento, sia come incidenza che come prevalenza. E rappresenta attualmente la più comune malattia cronica fra i bambini. Dati che hanno incoraggiato la creazione di task force di ricerca, per prevenire la perdita della funzione delle cellule che producono insulina (beta-cellule), causa del diabete 1. Si prevedono staff dedicati al problema della sostituzione delle beta-cellule, e specializzati in trapianto di pancreas, di isole pancreatiche e di cellule staminali. Priorità anche alla cura delle gravi complicanze connesse al diabete, in particolare ai disturbi renali (nefropatia diabetica).

Oltre l’ambito diabetologico, sono attive unità operative nel campo della riparazione di organi e tessuti e della microbiologia.Il centro vanta infatti tecnologie microscopiche di ultima generazione, fra cui un macchinario -unico in Italia- in grado di fornire informazioni preziose su virus, batteri, agenti patogeni.

La possibilità è quella di osservare più nel dettaglio il comportamento dei batteri resistenti agli antibiotici, andando a scovare i meccanismi molecolari alla base dei processi infettivi e patologici. Una strada che potrebbe aiutare a individuare nuovi farmaci e trattamenti. Estendendo i risultati ottenuti nella ricerca dedicata ai bambini anche al trattamento del diabete 1 negli adulti.

Aura Tiralongo