Combattere il diabete a colpi di sonno

Un sonno scarso o cattivo può causare diabete di tipo 2 e obesità e gli operatori sanitari dovrebbero considerarlo nel prevenire o trattare questi disturbi

Sonno e diabete. Che sia profondo di 7 ore o una pennichella dopo pranzo, il sonno è visto come un appuntamento quotidiano necessario per rigenerare la mente e il corpo. Le evidenze scientifiche suggeriscono che il sonno è importante anche per in mantenimento del corretto metabolismo corporeo che dipende in gran parte dall’alimentazione e dall’attività fisica, oltre alla predisposizione genetica. Un sonno insufficiente o disturbato può distruggere questo equilibrio e portare allo sviluppo di obesità e diabete di tipo 2. Affrontare alcuni tipi di disturbi del sonno, come l’apnea, può avere un effetto diretto benefico sulla salute metabolica dei pazienti, ma non sembra più il problema principale da risolvere. Oggi, infatti, la continua connessione con le notizie e gli altri attraverso i cellulari e i tablet portano ad una forte diminuzione delle ore dedicate al sonno. Alla schiera dei tecnologici si aggiungono i lavoratori notturni e i turnisti, che alterando il normale ciclo di sonno-veglia mostrano un aumento di incidenze di malattie croniche.

Questione di glicemia. Gli studi sperimentali stanno iniziando a fornire la prova del legame diretto tra la perdita di sonno e la capacità del corpo di metabolizzare il glucosio, controllare l’assunzione di cibo e mantenere l’equilibrio energetico. La reazione del corpo alla perdita di sonno, infatti, assomiglia al fenomeno della resistenza all’insulina, l’ormone che aiuta l’organismo ad utilizzare il glucosio per produrre energia. Quando è presente la resistenza all’insulina, le cellule non utilizzano l’ormone in modo efficace e il glucosio si accumula nel sangue aumentando così i valori di glicemia. Quando la glicemia è elevata, i reni tentano di abbassare l’eccesso di glucosio attraverso l’urina e costringono ad andare spesso al bagno, interrompendo il sonno. Se la glicemia è troppo alta o troppo bassa durante la notte, si va incontro a un sonno di scarsa qualità. Il giorno dopo si avverte stanchezza e, per tirarsi su, si può rischiare di mangiare cibo ipercalorico o in abbondanza per cercare di integrare la mancanza di energia.

E’ nato prima il diabete o il disturbo del sonno? Una risposta a questa domanda non c’è, però si può migliorare sia il sonno che la glicemia per raggiungere un controllo del diabete. “Questi risultati aprono nuove strategie per interventi mirati allo stato attuale di epidemia di sindrome metabolica e malattie correlate”, affermano gli autori dello studio pubblicato su The Lancet Diabetes & Endocrinology e che ha analizzato i lavori scientifici presenti in letteratura sul legame tra sonno e diabete. “Gli studi in corso e quelli futuri mostreranno se gli interventi per migliorare la durata e la qualità del sonno possono prevenire o addirittura invertire una condizione di sindrome metabolica. Nel frattempo, sulla base delle prove esistenti, agli operatori sanitari si può raccomandare con sicurezza di motivare i loro pazienti a godere di un sonno sufficiente al momento giusto della giornata”.

Alessandra Gilardini

Fonte: The Lancet Diabetes & Endocrinology