Diabete di tipo 2: meglio una colazione energetica

 

breakfast-618461_1280Le persone con diabete di tipo 2 dovrebbero amare la prima colazione: non solo evitare di saltarla, ma concedersene una sostanziosa è un buon modo per distribuire al meglio le calorie nell’arco della giornata e avere sotto controllo la glicemia. La colazione è importante per tutti, ma soprattutto per chi ha il diabete di tipo 2: questa accelerata mattutina permette infatti di restare più leggeri a cena, controllando al meglio la glicemia e riducendo le complicanze legate al diabete. A queste conclusioni è arrivato lo studio pubblicato su Diabetologia e condotto su 18 persone di età compresa tra i 30 e 70 anni, con diabete di tipo 2 diagnosticato da meno di 10 anni e dei quali soltanto dieci di loro in trattamento con metaformina. A ogni paziente è stata assegnata in modo casuale una dieta da seguire tra le due stabilite dai ricercatori: la prima prevedeva una colazione energetica e una cena leggera (dieta B) e la seconda una colazione leggera e una cena più calorica (dieta D). Il pranzo così come la quantità complessiva di calorie assunte nel corso della giornata erano gli stessi nei due programmi alimentari.

Il settimo giorno dall’inizio della dieta ai volontari sono stati eseguiti dei prelievi regolari dopo ciascun pasto, per verificare i livelli di glucosio, insulina, peptide C, e dell’ormone GPL-1, prodotto in dosi minori nelle persone con diabete.  Dopo due settimane i due gruppi si sono scambiati la dieta e sono stati ripetuti gli esami. Cosa si è visto? Chi aveva seguito la dieta B dopo pranzo – identico in entrambe le diete – aveva una glicemia ridotta in misura variabile dal 21% al 25% e un livello di insulina superiore del 33% rispetto a chi aveva seguito la dieta D. In sintesi si può quindi dire che il valore di una colazione sostanziosa e corretta fa sì che la glicemia sia maggiormente sotto controllo per tutta la giornata.

«Alla base della miglior tolleranza al glucosio dopo una colazione molto energetica piuttosto che dopo una cena di identico apporto calorico sembrano esserci anche i meccanismi legati all’orologio biologico che porta ad una maggior risposta mattutina delle cellule beta del pancreas che producono insulina e ad un maggior assorbimento del glucosio mediato dall’insulina da parte dei muscoli, oltre ad un ridotto catabolismo dell’insulina da parte del fegato» ha commentato la professoressa Daniela Jakubowicz del Wolfson Medical Center dell’Università di Tel Aviv in Israele, una delle autrici dello studio.  Anche se i soggetti considerati sono pochi, resta comunque interessante il risultato, da approfondire: non solo cosa mangiamo, ma anche il quando può fare la differenza.

Eleonora M. Viganò

Fonte: La Stampa