Cosa sono le allergie agli alimenti? C’è un legame con il diabete? Cosa fare se si sospetta un’allergia agli alimenti? In breve, quali precauzioni e test da considerare.
Allergie agli alimenti e intolleranza. Alcuni alimenti si comportano come allergeni, in grado di agire sul sistema immunitario di chi ne va a contatto. Il sistema immunitario reagisce in modo “esagerato” alla presenza degli alimenti in questione e scatena un attacco di allergia acuta, immediatamente dopo il contatto, o a forme di allergia ritardata, quest’ultima detta anche ipersensibilità. L’intolleranza agli alimenti, invece, non coinvolge il sistema immunitario e si manifesta quando il corpo non riesce a digerire l’alimento. A differenza delle allergie agli alimenti, l’intolleranza non richiede la completa eliminazione dell’alimento-allergene e può continuare ad essere assunto, se pur in piccole quantità, senza sviluppare sintomi ad eccezione della celiachia dove si verifica l’intolleranza al glutine. Anche le molecole del sistema immunitario coinvolte nei due tipi di reazione allergica sono diverse. L’allergia acuta coinvolge le immunoglobuline E (IgE), anticorpi che servono per la difesa dai microbi e che negli ultimi anni, secondo la teoria dell’igiene eccessiva, non siamo più in grado di produrre correttamente. Alcuni cibi possono dare vita ad allergie agli alimenti, come il latte, le uova, le arachidi, le noci, il pesce, i crostacei, la soia e il grano scatenano nel 90% dei casi un episodio acuto. L’ipersensibilità, invece, è mediata dall’azione dell’immunoglobulina G (IgG), che vengono rilasciate in tempi più lunghi e si accumulano generando livelli elevati di infiammazione. Il ritardo della risposta del sistema immunitario agli allergeni rende l’ipersensibilità più difficile da diagnosticare.
Il legame con il diabete. Le allergie sono potenzialmente un altro fattore alla base del diabete e quelle agli alimenti, in particolare, possono causare reazioni che portano alla resistenza all’insulina. I grassi saturi della dieta, ad esempio, stimolano il sistema immunitario a produrre l’interleuchina 1-beta, una molecola che agisce su organi e tessuti che sviluppano una resistenza all’azione dell’ormone insulina. Alcuni cibi generano una risposta infiammatoria di tipo diabetico, che porta alla perdita e accumulo di liquidi fuori dalle cellule dei tessuti e organi. La reazione, tuttavia, è reversibile e se si eliminano gli alimenti che scatenano l’allergia si osserva la scomparsa dei sintomi e della risposta immunitaria. La maggior parte delle persone con diabete di tipo 1 è “allergica” alle cellule del proprio pancreas, che produce insulina. Alcuni studi hanno osservato una correlazione tra il latte vaccino e il diabete di tipo 1 nei bambini. L’allergene presente nel latte è la proteina albumina sierica, che ha una struttura molto simile a quella riscontrata nelle componenti delle cellule del pancreas. Quando si verifica una reazione di ipersensibilità all’albumina del latte, le IgE prodotte aggrediscono anche le cellule del pancreas che non saranno più in grado di produrre insulina. Anche le uova rappresentano uno degli alimenti potenzialmente allergenici nelle persone con diabete, perché contengono la lattoglobulina-b e l’ovalbumina in grado di stimolare in modo eccessivo il sistema immunitario. Quando l’ipersensibilità e la resistenza all’insulina tipica del diabete si presentano in contemporanea, il sistema immunitario si sovraccarica e viene prodotto acido metabolico in eccesso. Secondo alcuni studi scientifici, l’acidosi metabolica è un altro evento coinvolto nel legame tra allergie e diabete, perché aumenta alcuni dei fattori di rischio della condizione di prediabete come la pressione sanguigna, il colesterolo totale e il peso corporeo.
Modulare il sistema immunitario con la dieta. Come per tutte le cose, una dieta sana è fondamentale per mantenere equilibrato il sistema immunitario. Questo obbiettivo si raggiunge con l’eliminazione (allergie) o la riduzione (intolleranze) degli alimenti che si comportano come allergeni. È fondamentale che in questo percorso sia presente il supporto di un nutrizionista che suggerisca, nel caso, alimenti sostitutivi a quelli vietati e sviluppi una dieta basata sulle caratteristiche della singola persona, come la sua salute attuale, il consumo giornaliero delle calorie, la predisposizione all’obesità, i livelli di colesterolo nel sangue o la presenza di una condizione di diabete. Per abbassare il rischio di sviluppo del diabete di tipo 1 o 2 si dovrebbe stare attenti a non eccedere nella quantità di calorie assunte e riuscire ad identificare ed eliminare gli eventuali cibi che possano dare intolleranze alimentari, che stressano il sistema immunitario. Gli studi stanno analizzando gli effetti dell’eliminazione del latte di mucca e l’effetto del glutine introdotto nella dieta di persone con pre-diabete o diabete. Inoltre, l’aggiunta alla dieta di integratori come la vitamina D, vitamina e gli acidi grassi omega 3 dimostrano di avere un ruolo critico nel mantenimento di un sistema immunitario sano, oltre a migliorare la sensibilità all’insulina e il metabolismo dei lipidi.
Come smaschero le allergie agli alimenti? Se il medico ritiene che i disturbi possano essere verosimilmente legati all’assunzione di qualche alimento, le procedure diagnostiche più ampiamente utilizzate per valutare la possibilità di allergie agli alimenti sono:
– Prick test. La pelle viene messa a contatto con alcune gocce di allergene e graffiata leggermente. Se si forma gonfiore e rossore nella zona a contatto entro 20 minuti, vuol dire che l’allergene ha scatenato una risposta del sistema immunitario.
– Esami di laboratorio, per la ricerca delle (IgE), utilizzando un metodo radioimmunologico (RAST test) oppure immunoenzimatico (CAP- System). Solitamente, questi test vengono usati a conferma di un preesistente sospetto di allergia e in base alla storia medica del paziente. Sia il prick test che i test di laboratorio possono dare falsi positivi. Per questo motivo, le prove allergologiche devono essere ripetute periodicamente per verificare se la reazione immunologica dell’organismo si stia attenuando.
– Test di provocazione orale. Gli alimenti sospetti vengono assunti, uno alla volta, in forma di gocce o pillole e ne vengono osservati gli effetti. Questo test, da fare in ambulatori attrezzati e con la supervisione di personale medico, permette di avere la conferma dell’effettiva allergia ad alcuni alimenti, che verranno poi eliminati dall’alimentazione. Il test di provocazione viene anche utilizzato per valutare uno stato di tolleranza che il soggetto allergico abbia eventualmente conseguito nel tempo, quando i test allergologici cutanei o di laboratorio evidenziano una attenuazione della risposta immunitaria.
Una diagnosi corretta delle allergie agli alimenti, quindi, richiede diversi passaggi e un quadro complessivo dell’effettiva azione di stress sul sistema immunitario prima di alterare la dieta di tutti i giorni anche nell’ottica di una migliore prevenzione contro il diabete.
Alessandra Gilardini
Fonti: Diabete e Allergie; Vitamina D,E, omega 3 e diabete; I test giusti per scoprire subito a che cosa si è allergici.