Avere una dieta più povera causa uno scarso controllo della glicemia, rendendo l’insicurezza alimentare un fattore importante nella gestione del diabete. È quanto emerge da uno studio presentato alla 75esima Scientific Session della Diabetes Association che si è svolta a Boston, Stati Uniti, dal 5 al 9 giugno 2015.
I ricercatori della Emery School of Medicine di Atlanta, in Georgia, hanno esplorato l’impatto della insicurezza alimentare sulla gestione del diabete. Per misurare l’insicurezza alimentare, i ricercatori hanno indagato la preoccupazione dei pazienti di avere abbastanza cibo da mangiare nell’arco di tempo di 30 giorni. In particolare, le persone ascoltate erano preoccupare di non potersi permettere cibi sani, come le verdure fresche. I ricercatori, quindi, hanno misurato il consumo di verdure quantificandolo in base alla porzione del piatto: intero, metà, un terzo o nessuna verdura. Infine, il gruppo di ricerca ha misurato le differenze nei valori di A1C, che indica il controllo della glicemia nel tempo, nelle persone interessate e non da insicurezza alimentare.
Lo studio ha riscontrato un aumento del 9,9% dei livelli medi di A1C nelle persone con insicurezza alimentare, contro il 7,6% di coloro che non avevano preoccupazioni sul cibo. Inoltre, chi soffriva di insicurezza alimentare consumava più di un terzo del piatto verdure solo nel 38% dei casi, contro il 62% del gruppo di partecipanti senza problemi di ristrettezze alimentari.
“Questi risultati sottolineano l’importanza della gestione individuale del diabete, e la necessità di tener conto non solo lo status socioeconomico dei pazienti, ma della disponibilità di cibo quando si parla di auto-gestione del diabete”, concludono gli autori. “Dovremmo trovare nuovi modi per aiutare i nostri pazienti con insicurezza alimentare ad ottenere alimenti adeguati dal punti di vista nutrizionale”.
Alessandra Gilardini
Fonte: Medical News Today