Un piano di salute su misura, fornito dal capo ai propri dipendenti con diabete, migliora l’aderenza alla terapia e riduce i costi di assistenza sanitaria.
Le persone con malattie croniche e a lungo termine, come il diabete, dovrebbero poter ricevere un piano di cure dettagliato per andare incontro alle loro necessità individuali. Il piano è, in pratica, un accordo tra il medico e il paziente sulla strada da percorrere nella gestione della malattia: gli obiettivi da raggiungere, gli aiuti sanitari di cui si ha bisogno, i farmaci necessari, una dieta, un programma di esercizio fisico, e i contatti in caso di emergenza. Le persone che assumono regolarmente la terapia per il diabete richiedono meno ricoveri o trattamenti d’emergenza, e riducono i costi nel lungo periodo. Questi aspetto devono spingere anche il datore di lavoro a fornire soluzioni per una migliore assistenza medica ai propri dipendenti con diabete.
Lo studio, pubblicato su Journal of General Internal Medicine, presenta i dati dell’esperienza americana del piano sanitario “Diabetes Health Plan” (DHP), disponibile dal 2009 per il settore pubblico e privato e specifico per la malattia del diabete, che offre tra i servizi una riduzione della condivisione dei costi di farmaci e supporti nella gestione della malattia.
Kenrik Duru e colleghi dell’Università della California di Los Angeles, negli Stati uniti, hanno confrontato le realtà di 10 aziende in cui I capi hanno acquistato un DHP per I propri dipendenti con 191 aziende che non hanno fatto questa scelta e che sono servite come controlli. I DHP adottati comprendevano la fornitura di tre tipi di farmaci (antidiabetico, antipertensivo e per il colesterolo) gratuiti o a basso costo e le visite mediche. Ai dipendenti veniva chiesto di rispettare il loro impegno nel DHP attraverso, ad esempio, la partecipazione agli screening per il diabete.
I risultati dimostrano che l’adozione di un DHP in azienda è associata ad un miglioramento di quasi il 5% dell’aderenza al trattamento dei propri dipendenti nell’arco di 12 mesi. Secondo gli autori, questo dato può essere tradotto in una riduzione dell’1% della spesa sanitaria e dello 0,6% delle visite e dei trattamenti per le emergenze. “Il collegamento tra l’incentivo di una ridotta ripartizione dei costi all’impegno nella propria cura di chi si iscrive è un aspetto intrigante che sia i datori di lavoro che i piani sanitari dovrebbero prendere in considerazione”, conclude Duru. “Il vantaggio finale del Piano Sanitario del Diabete dipende fortemente dallo stato di salute di base dei dipendenti con diabete, e come utilizzano l’assistenza sanitaria.”
Alessandra Gilardini