Giornata mondiale della salute: educare al diabete

 

Più informazione e responsabilizzazione per educare le persone con diabete, una malattia epidemica che ha raggiunto anche i paesi a basso e medio reddito.

In occasione della Giornata Mondiale sulla Salute dedicata al diabete, celebrata lo scorso 7 aprile, L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato il suo primo “Rapporto globale sul diabete”. Il documento sottolinea l’aumento dei casi di diabete nel mondo, le sue conseguenze, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito, e la necessità di proporre azioni efficaci ed economicamente realizzabili. Tra queste, azioni specifiche mirate alla prevenzione, la diagnosi, il trattamento e la cura delle persone con il diabete.

L’ultimo rapporto dell’International Diabetes Federation, diffuso lo scorso autunno, parlava già chiaro: il diabete si prende cinque milioni di vite all’anno, un numero superiore alla somma di quelli causati da Aids, malaria e tubercolosi. Con la crescita epidemica dei casi di diabete, che oggi colpisce oltre 400 milioni di persone nel Mondo, questa malattia potrebbe diventare la settima causa di morte.

In Italia, il diabete ha raggiunto una prevalenza di oltre il 6%, con 4 milioni di persone con diagnosi di diabete e un altro milione che non sa di averlo. Un’emergenza sanitaria ma anche economica, contando che le spese di assistenza e gestione del diabete si aggirano intorno ai 16 miliardi di euro l’anno, quasi il 15% del Fondo Sanitario Nazionale.

Secondo gli esperti del settore è necessario educare attraverso l’uso di programmi di informazione e prevenzione, soprattutto sul diabete di tipo 2, causato dalla diffusione di eccessi alimentari e inattività fisica ma anche dalla presenza accertata di sostanze potenzialmente diabetogene presenti nei cibi e nell’aria.

Il diabete si può tenere controllato con successo, attraverso l’uso di farmaci e l’adozione di uno stile di vita. “Se vogliamo fare alcun passo avanti nel fermare l’aumento del diabete, dobbiamo ripensare la nostra vita quotidiana: mangiare in modo sano, essere fisicamente attivi, ed evitare l’aumento di peso eccessivo” afferma Margaret Chan, direttore generale dell’OMS. “Anche nei paesi più poveri, i governi devono garantire che le persone siano in grado di fare queste scelte sane e che i sistemi sanitari siano in grado di diagnosticare e trattare le persone con diabete”.

L’impegno globale è di ridurre di un terzo i decessi da diabete entro il 2030. “Molti casi di diabete possono essere prevenuti migliorando le probabilità che le persone con diabete vivano una vita lunga e in buona salute” spiega Oleg Chestnov, Vice Direttore Generale per le malattie non trasmissibili e la salute mentale.

Alessandra Gilardini

Fonte: Ministero della Salute