Maratona We Love Insulina: la lotta al diabete è “coast to coast”

Una maratona lunga 260 chilometri, per dimostrare che “con il diabete di tipo 1 si può fare tutto, e anche di più. Ma solo se al momento dell’esordio  c’è stata una diagnosi tempestiva, e se si ha alle spalle un valido centro diabetologico”. Protagonisti della staffetta gli atleti del team di We Love Insulina. Persone con diabete e non, tutte ai blocchi di partenza la notte fra 23 e 24 settembre da Lido di Pomposa (Ferrara), e pronti a tagliare il traguardo sul lungomare di Viareggio (Lucca) nel pomeriggio del 25.

Un “coast to coast” dall’Adriatico al Tirreno, che unisce simbolicamente Comuni e Regioni per rendere sempre più visibile la testimonianza di chi convive con il Diabete di Tipo 1. Un percorso non solo atletico, ma anche e soprattutto informativo. Sono infatti ancora troppo alte le percentuali di diagnosi tardive di questo tipo di diabete, che può manifestarsi in bambini anche molto piccoli. E con conseguenze molto serie se il problema non viene riconosciuto in tempo.

Alla base, un dato di fatto. In Italia circa 20.000 bambini e giovani di età compresa fra 0-18 anni sono affetti da diabete di tipo 1. Negli ultimi 15 anni la diffusione è raddoppiata. Recenti Linee Guida per il riconoscimento tempestivo del diabete infantile parlano chiaro: la chetoacidosi, grave complicanza del diabete infantile, può provocare lesioni cerebrali fatali. Per questo è importante saper riconoscere i sintomi di esordio della malattia: disidratazione, urina abbondante e sete costante, alito acetonico (dal tipico odore di frutta matura), eventuale dimagrimento.

La staffetta di Weloveinsulina porta il testimone di molte vicende personali, unendo l’energia dello sport ad una ferma ambizione: mai più diagnosi tardive. Dal 2015 l’associazione si affianca alle iniziative della Siedp (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica), da quest’anno impegnata in una massiccia campagna di sensibilizzazione nazionale. Una battaglia per l’informazione che unisce realtà associazioniste, istituzioni, medici e mondo scientifico.

“Abbiamo trasformato i nostri drammi in energia positiva a servizio di tutta la collettività – dichiara Iacopo Ortolani, fondatore di Weloveinsulina. “La nostra associazione accoglie persone con diabete e non, informando la società sul Diabete di tipo 1, la cui diagnosi è un evento dirompente nella vita dei pazienti e delle famiglie dei bambini ed adolescenti colpiti. E questo non solo per gli aspetti strettamente medici, ma anche psicologici e sociologici. Specie se la collettività ignora caratteristiche ed esigenze delle persone colpite”.

Una staffetta che “avanza a colpi d’amore, di cuore in cuore, di sorriso in sorriso, fino a non sentirsi più soli”. Che promuove resistenza, forza d’animo, tenacia, solidarietà. Che punta a un traguardo distante centinaia di chilometri.

E ci riesce.

Aura Tiralongo