La flora intestinale è composta da diverse specie di batteri che convivono fisiologicamente nel nostro organismo, e il cui numero può variare in relazione a un diverso tipo di alimentazione oppure all’insorgenza di condizioni patologiche. Analogamente ad altre malattie, anche il diabete di tipo 2 sembra essere caratterizzato da una specifica popolazione di questi microbatteri, tanto che alcuni ricercatori hanno ipotizzato l’eventualità di una diagnosi precoce della malattia dall’osservazione e caratterizzazione della flora intestinale.
Con il loro studio, di recente pubblicazione, il team di ricercatori della Università di Copenhagen suggerisce che potrebbe essere possibile vedere precocemente se una persona ha il diabete di tipo 2 rispetto agli attuali metodi diagnostici. Basterebbe guardare la flora intestinale dell’individuo che, nelle persone con diabete di tipo 2, è composta da un numero maggiore di batteri patogeni nell’intestino che, in alcuni casi, possono aumentare la resistenza ai farmaci.
Nello studio condotto i ricercatori hanno adottato un protocollo che esaminasse il DNA dei batteri intestinali di soggetti con e senza diabete di tipo 2. Da questa mappatura sono emersi circa 60 mila markers associati, secondo il team di scienziati, a questa forma di diabete: le analisi hanno mostrato che i diabetici avevano un maggiore disequilibrio nella composizione della flora batterica intestinale e, in particolare, un minor numero dei cosiddetti batteri butirrici e un maggior numero dei cosiddetti batteri patogeni opportunisti.
Altri studi sono attualmente in corso per caratterizzare meglio le popolazioni batteriche che, secondo i risultati di questo studio, potrebbero segnalare l’insorgenza di diabete di tipo 2.
Cinzia Pozzi
4 ottobre 2012 [FONTE: Nature]