Il diabete tipo 2 potrebbe essere una malattia autoimmune

Uno studio canadese apre nuove prospettive per la comprensione della malattia

Lo sviluppo dell’insulino resistenza che porta al diabete tipo 2 potrebbe essere dovuta a un’anomala reazione del sistema immunitario. Lo indica uno studio condotto presso l’università di Toronto, in Canada e pubblicato su Nature Medicine.

Le ricerche si sono svolte in due fasi: una prima fase sperimentale sui topi e la seconda su  32 uomini obesi. Circa la metà presentava insulino resistenza; negli stessi soggetti si è riscontrato un insieme di anticorpi differente rispetto al gruppo che invece non mostrava insulino-resistenza.

Secondo gli studiosi sarebbe il sistema immunitario, e in particolare i linfociti B, ad attaccare i tessuti creando insulino resistenza. I linfociti B attaccherebbero le cellule adipose modificando la loro capacità di processare gli acidi grassi.

Uno degli autori dello studio, l’endocrinologo Dr. Daniel Winer , afferma: “Stiamo per ridefinire una delle patologie maggiormente diffuse (…) come autoimmune, non semplicemente metabolica.” “Questo cambierà la percezione dell’obesità e avrà un impatto sulle terapie: potrebbe trattarsi di agire con modulatori del sistema immunitario per il diabete tipo 2.”

Il team è stato in grado di dimostrare come un anticorpo chiamato anti-CD20 (che agisce sui linfociti B “maturi” eliminandoli) haarrestato lo sviluppo del diabete tipo 2 nei topi maschi durante le ricerche in laboratorio.

Saranno necessari nuovi studi e presumbilmente tempi lunghi per verificare un’eventuale terapia sull’uomo.
I ricercatori mettono in evidenza anche i possibili fattori di rischio: i modulatori del sistema immunitario hanno un effetto di indebolimento delle difese e numerosi effetti collaterali da valutare.
Un altro aspetto da approfondire è la validità dello studio sui soggetti di sesso femminile, finora non inclusi nelle indagini.

Informazioni: Nature Medicine (https://www.nature.com/nm/index.html)

Fonti: Health News – LA Times