L’esposizione ai ftalati, sostanze chimiche plastiche, è associata a un maggiore rischio di diabete di tipo 2

L’esposizione agli ftalati, delle sostanze derivanti da processi industriali e contenuti in molti oggetti di uso quotidiano, sembra essere associata a un maggiore rischio di sviluppare diabete di tipo 2, soprattutto con l’avanzare dell’età. I ricercatori della Uppsala University hanno condotto una revisione sistematica su oltre mille volontari over-70 individuando, infatti, una maggiore incidenza di diabete in coloro che venivano esposti maggiormente a queste sostanze.

Oggetti di plastica, profumi, smalti: gli ftalati sono i plastificanti più comuni al mondo e, sotto forme diverse, sono presenti in tutte le case e vengono usati nelle attività quotidiane. Un’eccessiva esposizione a queste sostanze chimiche è, da qualche anno, sotto indagine per comprendere se esistono degli effetti nocivi sulla salute dell’uomo. Lo studio svedese ha individuato che negli individui che manifestavano il diabete, durante il monitoraggio da parte dei ricercatori, era alta l’incidenza di coloro che venivano esposti ad alti livelli di ftalati.

Sebbene le quantità di queste sostanze chimiche, assorbite attraverso la pelle ad esempio mettendosi certi tipi di smalti, siano minime, sembra che l’azione prolungata nel tempo possa diminuire la produzione di insulina soprattutto nei soggetti molto anziani. I risultati della ricerca offrono lo spunto per ulteriori indagini che diano conferma dell’associazione tra esposizione ai ftalati e sviluppo di diabete di tipo 2.

Cinzia Pozzi

19 aprile 2012 [FONTE: Diabetes Care]