L’insulina diventa una «guida» per le cellule staminali

Scoperta dell’Università di Tor Vergata: uso non solo per il diabete

Buone nuove dalla “Terza Conferenza Internazionale sulla Chirurgia Rigenerativa” che si è aperta ieri a Roma.

Durante il primo giorno di lavori è stata annunciata una rivoluzionaria scoperta sulle cellule staminali.
È, infatti, in prossima uscita su Stem Cell Traslational Medicine, (una delle più importanti riviste scientifiche internazionali del settore) il risultato dello studio effettuato dall’equipe della Cattedra di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell’Università di Tor Vergata diretta dal Prof. Valerio Cervelli, che ha permesso la scoperta dell’impiego dell’insulina come potenziatore e guida intelligente proprio delle cellule staminali.

In poche parole l’insulina dopo lo studio svolto in laboratorio, non potrà più essere considerata solo un farmaco per la cura del diabete ma divenire fondamentale nell’uso delle cellule staminali.
Si tratta di una scoperta che ha dimostrato la peculiare capacità dell’insulina nel facilitare e guidare la differenziazione cellulare delle staminali del grasso. In poche parole a distanza di 7/14 giorni dall’innesto del tessuto adiposo, ricco di cellule staminali, si praticano alcune infiltrazioni locali di insulina a dosaggi specifici nelle zone trattate, permettendo così di guidare le cellule in un loro percorso differenziato, rallentando drasticamente il riassorbimento dell’innesto.

Una soluzione che permette di eliminare quello che viene considerato il principale rischio di questo tipo di interventi.
Le applicazioni cliniche di questa nuova tecnologia troveranno impiego nel campo della chirurgia plastica, nel trattamento delle ulcere e delle ferite difficili, nella cura degli esiti di ustione e nei danni da radioterapia, ma anche nella chirurgia ricostruttiva della mammella. Inoltre, l’uso dell’insulina potrebbe rivoluzionare il trattamento, nella chirurgia estetica, del ringiovanimento facciale e dell’aumento delle mammelle e dei glutei.

Grande partecipazione alla scoperta da parte dei partecipanti del convegno che ha visto illustri clinici e ricercatori di base provenienti da tutto il mondo confrontarsi sulle novità di un settore sempre più vasto e interessante.