Mangiare consapevole e auto-educarsi nel diabete

Oggi si possono consultare mille diete per la gestione del diabete con un solo click. Ma a seguirle con costanza, poi, ci si riesce? Le persone con diabete possono trovare la costanza necessaria in due modi, attraverso un programma di educazione all’autogestione del diabete (DSME) o adottando la disciplina, o pensiero, del mangiare consapevole. Il DSME affronta e insegna gli aspetti della malattia, cosa aspettarsi dalla terapia e come effettuare le giuste scelte alimentari. Con ‘mangiare consapevole’ si intende costruire la propria alimentazione basandosi sui segnali di sazietà e fame che il corpo manda anziché su abitudini alimentari e di orario dettate dai ritmi quotidiani.

Good-Food-Mental-healthUno studio americano condotto dalla Ohio State University e pubblicato su Health Education & Behavior ha messo a confronto i risultati dei due metodi nella gestione del diabete. I ricercatori hanno coinvolto adulti di 35-65 anni, con  diabete di tipo 2 e che non seguivano una terapia con insulina. I partecipanti hanno seguito 3 mesi di programma basato sul mangiare consapevole o basato su scelte intelligenti applicate secondo il metodo DSME.  Entrambi gli interventi sono risultati efficaci nella perdita di peso. I partecipanti hanno migliorato i sintomi depressivi, le aspettative dei risultati, l’efficacia di autogestione alimentare e il controllo sui propri comportamenti alimentari. Il gruppo DSME ha mostrato una maggiore conoscenza degli alimenti e ha consumato più frutta e più verdura. Il gruppo ‘consapevole’ ha, appunto, aumentato la consapevolezza verso gli effetti di una corretta alimentazione.

Sapere e ascoltare il diabete restano, quindi, le armi migliori per soddisfare le proprie esigenze di trattamento e cura di sé.

Alessandra Gilardini

Fonte: Health Education & Behavior