Tra le complicanze del diabete vi sono anche patologie cardiache che si manifestano a seguito di un rimodellamento delle cellule del cuore, indotto proprio dalla malattia glicemica. Uno studio condotto dall’Università La Sapienza di Roma ha individuato le potenzialità del sidenafil, un principio attivo generalemente impiegato in casi di disfunzione erettile, per inibire questo processo nei diabetici e limitare i danni al cuore.
Le prime manifestazione di disturbi cardiaci legati al diabete sono visibili in un’ipertrofia del cuore, associata con una contrazione alterata dell’organo. L’insorgenza di questo quadro clinico risulta associata a una iperattività della fosfodiestreasi-5, un enzima che agisce sulla cinetica cardiaca e ha la capacità di regolare alcune molecole che portano il messaggio della contrazione al cuore. Il sidenafil, hanno evidenziato i ricercatori italiani testandone le proprietà su un campione diabetici ultrasessantenni e confrontandole con il placebo, è in grado di inibire l’azione di questo enzima e inibire non solo le alterazioni del ritmo cardiaco ma anche le trasformazioni delle cellule del cuore conseguenti al processo attivato dal diabete. “Questi dati – spiega Andrea Lenzi, che ha coordinato lo studio di ricerca – potrebbero aprire le porte a una nuova classe di farmaci anti-rimodellamento in grado di contrastare lo scompenso cardiaco che rappresenta una causa di morte nel paziente diabetico”.
Cinzia Pozzi
24 aprile 2012 [FONTE: Circulation]