Produrre insulina dall’intestino per il diabete 1

Nel diabete di tipo 1, il sistema immunitario aggredisce e distrugge le cellule beta del pancreas, responsabili della produzione dell’ormone insulina per il controllo della glicemia nel sangue. Attualmente, le persone con diabete 1 vengono trattate attraverso iniezioni di insulina, ma la ricerca scientifica sta cercando di rimpiazzare le cellule beta mancanti con trapianti di cellule staminali o provando a stimolare altre cellule dell’organismo a produrre l’insulina mancante.  Gli scienziati della Columbia University College of Physicians and Surgeons di New York, guidati dal ricercatore Domenico Accili,  sono riusciti a convertire cellule nell’intestino umano in cellule che producono insulina.

d-plus-school-letter-gradeNello studio, pubblicato su Nature Communications, il team di ricercatori ha ricreato in laboratorio un modello di tessuto intestinale umano utilizzando le cellule staminali. Le cellule intestinali così prodotte sono state “rieducate” a produrre insulina grazie all’inattivazione del gene FOXO1, un fattore di trascrizione coinvolto nel metabolismo del glucosio in risposta all’insulina e presente nelle cellule endocrine progenitrici delle cellule intestinali e nelle cellule che producono serotonina. Le cellule geneticamente modificate hanno cominciato a liberare insulina dopo circa una settimana in risposta ai livelli di glicemia nel sangue, e sono sopravvissute quando trapiantate in modelli di topo.

I risultati suggeriscono che “rieducare” le cellule esistenti possa essere un modo più semplice per sostituire le cellule perse nel diabete di tipo 1 rispetto alla creazione di nuove cellule utilizzando la tecnologia delle cellule staminali. Bisogna, tuttavia, verificare se il passaggio dalla ricerca in laboratorio all’uomo manterrà gli stessi risultati entusiasmanti dello studio.

“Questo studio e altri simili possono costituire la base dello sviluppo futuro di cellule produttrici di insulina che potrebbero essere utilizzate nella ‘cura’ del diabete di tipo 1,” ha commentato Accili, aggiungendo che  il prossimo passo nello sviluppo di un nuovo trattamento del diabete di tipo 1 potrebbe essere rappresentato da un farmaco in grado di bloccare il gene FOXO1 nell’intestino umano.

Alessandra Gilardini

Fonte: Nature Communications