Alti livelli di selenio nel sangue aumentano i valori della glicemia a digiuno e, di conseguenza, il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Il selenio è un macronutriente essenziale presente nella maggior parte degli alimenti, in particolare nelle noci (soprattutto le noci brasiliane), nel pesce (merluzzo, salmone, halibut), nei frutti di mare (gamberi), nella carne e nei visceri (rene, fegato). Anche i cereali, le verdure e altri alimenti vegetali, come anche i funghi, contengono selenio ma la quantità dipende dal tipo di terreno in cui crescono. Il selenio ha proprietà antiossidanti, ostacola la formazione dei radicali liberi ritardando in tal modo l’invecchiamento cellulare ed è riconosciuto come elemento protettivo per il cuore e contro alcune forme di tumore.
Nel caso del diabete, tuttavia, il suo ruolo è dibattuto ed elevate quantità di selenio nel plasma sembrano influenzare in modo negativo il metabolismo dei carboidrati e aumentare il rischio di sviluppare la malattia.
Una ricerca tutta italiana, pubblicata su Diabetes & Metabolism, è nata dalla collaborazione tra l’Università Cattolica di Campobasso, l’IRCCS Istituto Neurologico Mediterraneo di Pozzilli, la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e l’Università di Modena e Reggio Emilia, ha valutato l’associazione una dieta ricca di funghi più altri alimenti contenenti selenio, i valori di glicemia e il rischio di diabete di tipo 2.
I partecipanti alla ricerca condotta da George Pounis e colleghi provengono dallo studio Moli-sani, un progetto organizzato dalla regione Molise che prevede la raccolta di informazioni sulla salute e gli stili di vita di un’ampia popolazione sana (25 mila persone), per aumentare i dati disponibili per lo studio dei tumori e delle malattie cardiovascolari. Oltre 13 mila tra uomini e donne tra i 42-64 anni, senza diabete e una dieta, si sono sottoposti alla misurazione della glicemia a digiuno e a un questionario sulle abitudini alimentari. L’aumento del consumo di 30grammi di funghi a settimana, così come una dieta ricca di selenio, sono risultati associati in modo indipendente a un aumento della glicemia a digiuno e della prevalenza di diabete. Gli autori aggiungono cautela ai loro risultati, sottolineando che è necessario condurre altri studi prospettici per confermare questa ipotesi.
In attesa di nuovi dati, seguire un’alimentazione corretta è come sempre una buona abitudine da seguire.
Alessandra Gilardini
Fonte: Diabetes & Metabolism