Nuovo test nei giovani predice rischio futuro di diabete 2

 

Il test segue come evolve la sindrome metabolica nel tempo e può spingere gli adolescenti verso la prevenzione adottando stili di vita sani.

La sindrome metabolica è un disturbo caratterizzato da un insieme di fattori che includono l’elevata pressione sanguigna, grasso eccessivo su vita e addome, glicemia alta che presi insieme aumentano il rischio di malattie cardiovascolari o diabete di tipo 2. Alcuni di questi fattori si possono modificare adottando uno stile di vita più sano, come l’esercizio fisico e una dieta bilanciata, contribuendo a prevenire in futuro le malattie legate alla sindrome metabolica. II ricercatori hanno sviluppato un test in grado di prevedere negli adolescenti il rischio futuro di malattia cardiaca e di diabete di tipo 2.

l Dr. Mark DeBoer della University of Virginia, negli Stati Uniti, e colleghi descrivono l’efficacia del nuovo test e come è stato sviluppato in due studi pubblicati su Diabetologia e su Journal of American College of Cardiology. Per costruire il test, il team di DeBoer ha esaminato i punteggi di gravità metabolica provenienti da bambini negli anni ’70 che valutavano l’indice di massa corporea (BMI), la pressione arteriosa, colesterolo HDL e i valori a digiuno di trigliceridi e glicemia. I bambini sono stati seguiti fino al 2014, quando hanno raggiunto quasi 50 anni di età.

I risultati delle ricerche hanno evidenziato una correlazione tra punteggio di gravità della sindrome metabolica misurato dal test negli adolescenti e il rischio di incidenza di malattie cardiovascolari o diabete di tipo 2 una volta adulti. In particolare, per ogni punto di gravità metabolica in più misurato dal test, il rischio di sviluppare diabete da adulti aumenta di quasi 3 volte rispetto ai soggetti sani.

Secondo i ricercatori, l’unicità di questo test è nella capacità di seguire l’evoluzione della sindrome metabolica di una persona nel corso del tempo, da adolescente ad adulto, costruendo una scala evolutiva con a fianco un punteggio di rischio per i disturbi cardiovascolari.

“Siamo fiduciosi di poter usare questo punteggio sia per valutare il rischio di partenza per gli adolescenti di sviluppare una sindrome metabolica, sia il rischio di incorrere in malattie future” spiega DeBoer, “ e di farlo diventare uno stimolo per cercare di cambiare questo rischio attraverso una dieta più sana, più attività fisica o richiedendo farmaci per ridurre la sindrome metabolica e la gravità del loro futuro rischio per la malattia.”

Alessandra Gilardini

Fonte: Diabetologia; Journal of American College of Cardiology.