Sport: via libera per tutti

 

bike-775799_1280L’attività fisica è sinonimo di benessere, ma spesso tendiamo a sottovalutare eventuali controindicazioni. Esagerare, approcciarsi senza le giuste conoscenze tecniche o l’attrezzatura corretta può essere un problema per chiunque. Esistono poi situazioni di salute considerate a rischio: da oggi una di queste, il diabete di tipo 1, non è più tale. Anche coloro che convivono con il diabete possono, anzi devono, approcciarsi allo sport, perché contribuisce a migliorare lo stato di salute complessivo. È importante ovviamente considerare i metodi, le regole, le cautele mediche e di buon senso che chiunque – e quindi a maggior ragione una persona che deve fare i conti con misurazioni e terapie – deve rispettare.

Gli esperti quindi fanno inversione rispetto al passato, quando la vita della persona con diabete sembrava dover andare nella direzione della sedentarietà. Quali sono i motivi che hanno sdoganto l’attività sportiva? Per prima cosa, si tratta di ottenere benessere psicologico e mentale. Ragazzi, bambini, ma anche adulti, che praticano sport, soprattutto se aerobico, senza sessioni estreme di allenamento, scaricano lo stress, le tensioni e si ricaricano di energia utile per altre attività. È una sorta di circoloso virtuoso, dove la voglia di fare si auto-alimenta. In questo modo si impedisce alla pigrizia di prendere il sopravvento: si evita un atteggiamento negativo, in cui la malattia ha un carattere invalidante. Non solo: facendo sport si migliora il compenso glico-metabolico, così come la sensibilità dei tessuti dell’organismo all’insulina. Si evita di trascorrere le giornate sul divano, fermi, incentivando sovrappeso e obesità.

Ovviamente esistono delle raccomandazioni. Secondo l’American Diabetes Association (ADA), lo sport andrebbe praticato seguendo alcune direttive: in particolare, tra le attività fisiche consigliate ci sono il nuoto, la ginnastica, la marcia, il podismo, il ciclismo, lo sci di fondo, la canoa e la danza.

«Sono consigliate discipline, come la ginnastica artistica, che sfruttano l’elasticità della muscolatura e che consentono ripetute pause tra uno sforzo intenso e l’altro» spiega Luca Chiovato, responsabile della Medicina Interna e Endocrinologia dell’IRCCS Fondazione Maugeri di Pavia. Sono invece sconsigliati gli sport di combattimento, il sollevamento pesi, gli sport aerobici di lunga durata e la vela in solitario. Il tutto con alcune raccomandazioni anche in merito alla durata delle sessioni di allenamento, che non dovrebbero superare i 30-60 minuti tre o quattro volte nell’arco di una settimana.

Fonte: Bimbi sani e belli