Le scuole sono un luogo critico per alcune condizioni di salute, sia croniche sia d’emergenza: epilessia, diabete, asma. I bambini e i ragazzi che hanno il diabete o una malattia cronica devono spesso fare i conti con alcune difficoltà. In primo luogo il momento della diagnosi e della piena consapevolezza delle terapie e dei comportamenti da adottare. Studenti, insegnanti e famiglie – oltre al personale medico – sono coinvolti per imparare a gestire la terapia nel modo migliore, evitando così di andare incontro a situazioni di emergenza. Quando queste capitano, è importante che il personale scolastico sia preparato ad affrontale. Infine, anche l’integrazione con gli altri bambini e ragazzi deve essere favorita, per evitare lo stigma sociale da parte di chi ignora una determinata condizione o sintomatologia. In questo scenario, la Regione Toscana, l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Anci Toscana hanno siglato un accordo di collaborazione per somministrare, direttamente nelle scuole, farmaci indispensabili e farmaci salvavita agli studenti che ne abbiano necessità.
Tale documento parla delle modalità con cui somministare questi farmaci salvavita all’interno scuole toscane e in orario scolastico. Si tratta di stilare piani terapeutici e di intervento personalizzati, nonché identificare le azioni che insegnanti e dirigenti devono compiere nelle loro strutture scolastiche, in modo da agire in sicurezza, tempestivamente e minimizzando i rischi per lo studente e il personale.
Per quanto riguarda i bambini con diabete, in particolare, i dati dello specifico registro regionale stimano un soggetto ogni mille studenti, con un incremento annuo del 3,6%. Grazie a questo accordo, tutte le persone coinvolte – dalla famiglia al medico, passando per chi lavora nelle scuole – conosceranno i comportamenti e le procedure corrette per operare in caso di emergenza e in generale per accogliere nel modo migliore uno studente con diabete. Garantire uno stile di vita il più possibile normale è un’arma efficace per far sì che la convivenza con il diabete sia pacifica e consapevole.
Eleonora M. Viganò
Fonte: Ansa Toscana