In alta quota le attività estive e invernali che si possono intraprendere sono davvero molte: sci, ciaspole, trekking, scalate, mountain bike. È bene ricordare alle persone con diabete che in montagna vi è una riduzione della tensione dell’ossigeno proporzionale all’altitudine. Ciò potrebbe creare qualche difficoltà nella gestione della glicemia, perché sono richieste dosi aumentate di insulina in caso di diabete di tipo 1.
Prima di intraprendere l’attività quindi è importante misurare la glicemia, se inferiore a 100mg/dl è necessario assumere carboidrati semplici (un frutto o un succo di frutta o una bustina di zucchero, ad esempio) e ripetere la misurazione dopo circa 15 minuti. Se invece la glicemia è maggiore di 250 mg/dl, è necessario verificare la presenza di chetoni nelle urine ed in tal caso evitare di iniziare l’attività.
È importante, specialmente se si ha poca esperienza nella gestione della glicemia, monitorare la concentrazione di zucchero nel sangue prima e durante l’attività fisica, per evitare picchi di ipoglicemia e iperglicemia, specialmente nei momenti in cui si avvertono sintomi suggestivi di calo di zuccheri o magari sintomi insoliti quali l’eccessivo affaticamento, una sudorazione inspiegata o un forte senso di fame.
Bisogna inoltre porre attenzione a non trascurare l’idratazione prima, durante e dopo l’attività: in montagna si possono perdere fluidi in caso di freddo e secco o caldo e secco. L’aria rarefatta, fredda e secca, tipica della montagna ad alta quota, porta a disidratazione con la semplice respirazione, anche senza sudare. Si consiglia di avere cura della conservazione della fiala di insulina che in condizioni climatiche rigide potrebbe ghiacciare.
Circa due ore prima di intraprendere un’intensa attività consumare un pasto a base di carboidrati (meglio se integrali), per garantire il pieno di benzina di cui il corpo ha bisogno per sostenere lo sforzo fisico richiesto. È bene, inoltre, fare delle pause se l’attività è prolungata, monitorare la glicemia e spezzare i pasti principali con degli spuntini, tenendone sempre un paio di scorta in caso di calo di glicemia. In caso di ipoglicemia assumere 15 gr di carboidrati semplici e misurare nuovamente la glicemia dopo 15 minuti. Nel caso in cui la glicemia fosse ancora bassa è indicato assumere oltre ai carboidrati a veloce assorbimento anche carboidrati a lento assorbimento. Esempi di spuntini pratici e facili da gestire, ricchi di carboidrati semplici (di veloce assorbimento) e complessi (lento assorbimento) sono: frutta, o una barretta energetica a base di frutta e cereali oppure un pacchetto di crakers, un succo di frutta senza zuccheri aggiunti, pane integrale e marmellata.
Dott.ssa Ornella D’Alessio
Biologa Nutrizionista – Specialista in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana