Anno 22 – n.1
Gennaio-marzo 2005
Assistenza
BOTTA E RISPOSTA TRA MEDICO E PAZIENTE
Dottore, ho il mal di Eros
E’ difficile parlare di disfunzione erettile: per vergogna, sfiducia, mancanza di tempo. Ma tacere è e sbagliato, perché il problema oggi si può superare. Dialoghi immaginari, ma realistici su un tema molto delicato: il diabetologo ci indica esempi di risposte insufficienti e suggerisce quelle giuste, che portano verso la soluzione
prof. Marco A. Comaschi
Ospedale Genova Ponente-S.O. Arenzano La Colletta
Past president Amd
Il piccolo gioco, soltanto apparentemente scherzoso, che segue non è tanto lontano dalla realtà quotidiana degli ambulatori di diabetologia, quando si tratta di disfunzione erettile. L’intricato intreccio fra la vergogna dei pazienti a comunicare al medico le problematiche legate a questa complicanza, la impreparazione di fondo del diabetologo e la sua cronica carenza di tempo da dedicare all’ascolto dei pazienti, sfocia inevitabilmente in una serie di possibili incomprensioni o addirittura di fughe. Il paziente è riluttante, il dottore è sfuggente e il problema rimane eluso. Eppure, ci vuole veramente poco: bastano un minimo di intuito del medico e la consapevolezza di essere di fronte non a una malattia, ma a una persona con un problema, per riuscire a trovare le parole giuste. In pochissimi minuti si può, in un colpo solo, rafforzare la fiducia del paziente verso il medico e fargli superare timidezza, vergogna, pudore. Una delle peculiarità dello specialista diabetologo oggi, più preziosa di mille nuove tecnologie, è la capacità empatica di coinvolgere il paziente e renderlo corresponsabile della cura della sua condizione. Questa capacità richiede un solo requisito: saper ascoltare.
Non sempre avviene così. Vediamo allora quali sono le eventuali e più frequenti domande che un diabetologo potrebbe sentirsi rivolgere in ambulatorio e le sue possibili risposte: quelle inadeguate e quelle che invece permettono di avviare il problema alla soluzione.
1. Senta, dottore, lei dice che va tutto bene, ma io mi sento -come dire?- stanco, anche un po’… svogliato.
a. Lei mi dice che è stanco perché non ha voglia di fare la passeggiata che le ho prescritto tutti i giorni. E’ un bel furbetto lei. Vada, vada.
b. Mi faccia capire cosa vuol dire stanco. Ha dolori alle gambe? Ha crampi? Le manca il respiro?
c. Va bene tutto, ha migliorato l’HbA1c, ma dice che è stanco. Non vuole mica dirmi che non riesce a fare l’amore?
2. Scusi, dottore, se la importuno con una cosa che non c’entra niente con me, ma penso che lei mi possa dare una risposta. Un mio amico, che ha il diabete anche lui,…dice che