Nel mondo il diabete colpisce ormai il 9-10% della popolazione, senza troppe distinzioni tra uomini e donne: all’ultimo congresso della American diabetes association si è sottolineato che, rispetto al 1980, il numero delle persone diabetiche è più che raddoppiato e la tendenza all’aumento non pare prossima a invertirsi. Sappiamo che la ricerca di una soluzione definitiva del problema continua, ma la risposta ancora non c’è e chi ha il diabete sa che, almeno per ora, deve sopportare e gestire la sua condizione per tutta la vita.
Ma è proprio qui che arrivano le notizie più confortanti: la gestione della patologia e l’assistenza da parte degli operatori sanitari fanno costanti progressi e contribuiscono a migliorare la qualità della vita delle persone con diabete, che riescono sempre di più a tenere sotto controllo il loro indubbiamente difficile status.
È questo il filo rosso che percorre questo nuovo numero di Tuttodiabete, che, guardando all’esperienza di casa nostra, intende mostrarci come l’assistenza e la cura alle persone si faccia sempre più attenta ed efficace: potrete infatti leggere come, secondo gli Annali di Amd, i parametri fondamentali della gestione del diabete migliorino progressivamente nel corso degli anni e come i modelli più avanzati di gestione integrata del paziente diano tangibili benefici, cioè, in sostanza, facciano stare meglio le persone.
Resta aperta, naturalmente, la questione cruciale della prevenzione: da un lato, come evitare che la patologia si diffonda e si sviluppi e, dall’altro, come far sì che, in presenza di diabete, le complicanze restino lontane. Una risposta c’è, ormai tutti ne sono convinti: è necessario adottare più sane abitudini quotidiane, fondate su un’alimentazione equilibrata e su un regolare esercizio fisico, due principi che il nostro predominante stile di vita ha fino a oggi decisamente trascurato. Oggi però troppe sono le evidenze che ci dimostrano che cambiare è necessario per il nostro bene. L’importante è divulgarle e spiegarle a tutti (come meritoriamente intendono fare campagne come quella di Diabete Italia, di cui parliamo a pagina 4): le vecchie barriere sono destinate a cadere.
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