Sono un diabetico di 53 anni in cura con pastiglie da cinque anni. È andato tutto bene finora, ma adesso il diabetologo mi ha consigliato di associare alle pastiglie una dose di insulina.
Io penso che possa essere un trattamento adeguato per lei che è un paziente non insulinodipendente nel quale, a un certo punto, si è probabilmente verificato quello che i medici definiscono un “fallimento secondario” della terapia orale. In altre parole, quando la glicemia non si mantiene più entro certi livelli accettabili e il compenso metabolico tende a deteriorarsi, si verifica un esaurimento della produzione insulinica da parte delle cellule beta del pancreas. A questo punto, è necessario fornire l’insulina dall’esterno.
Solitamente è possibile limitare la somministrazione insulinica a una sola dose giornaliera, sfruttando l’azione residua delle pastiglie che promuovono la liberazione di insulina dalle cellule beta pancreatiche.