La forza dell’esperienza: intervista con la Dottoressa Erika Piccini 

Cosa rappresentano dieci anni per una professionista della salute? 
Fatica, studio ma soprattutto esperienza concreta sul diabete e sulla comunità diabetica

È la prima cosa che impariamo entrando in contatto con la Dottoressa Erika Piccini, laureata in dietistica con una specializzazione in scienza della nutrizione umana e ben dieci anni di esperienza con pazienti diabetici (qui il suo profilo Instagram). 

“La mia esperienza sul campo è iniziato subito dopo la laurea perché già durante il tirocinio la diabetologia mi aveva molto appassionato come ambito. Ho approfondito prima con un tirocinio volontario poi con la professione sempre in diabetologia ed infine ho vinto il posto in ospedale dove ho lavorato come dipendente per diversi anni.” 

Ad attrarre l’interesse della Dottoressa è proprio il ruolo cruciale che la dieta ricopre nella terapia per il paziente. 

Può veramente cambiare le sorti della qualità di vita. Una buona dieta non migliora solo il controllo glicemico. Alla fine, è ciò che permette alla persona con diabete di vivere una vita normale, di potersi permettere di andare al ristorante o di mangiare una dolce alla festa di compleanno.” 

Un buon rapporto con la tecnologia è a sua volta un elemento fondamentale acquisito in questi dieci anni di esperienza. 

“Ha arricchito il mio lavoro e quindi anche le competenze che posso mettere a disposizione per i pazienti. Non c’erano corsi per i dietisti, solo curiosità e la forza di volontà di imparare a capire come funzionano i nuovi microinfusori, per esempio. Ora posso fare cose incredibili come creare una terapia dietetica con l’utilizzo delle tecnologie, posso interpretare gli scarichi dati dei sensori di microinfusori per creare una terapia dietetica sempre più personalizzata e sempre più vicina al controllo glicemico migliore del paziente.” 

Anche la pazienza è una qualità che si impara in dieci anni di professione. Sia verso le teorie stravaganti e a volte pericolose che i pazienti propongono in sede di consulenza (“Mi trovo ancora, ahimè, a lottare contro falsi miti come cibi che dovrebbero guarire dal diabete o che esista in generale una cura”), sia verso le conseguenze della cultura della dieta. 

Quello che ha trovato più difficile è proprio smontare questa cultura del ‘tutto e subito’: sempre più persone ricercano delle diete ristrettive fatte di privazioni o soluzioni drastiche, pensando che potrebbero essere le uniche che funzionano. In realtà magari queste risposte hanno effetto nel breve periodo, però a lungo termine sono deleterie proprio per la salute e anche proprio il comportamento alimentare. Quello che trovo difficile, ma molto importante, è proprio far capire che un buon equilibrio è possibile e che si va molto più lontano muovendo un passo alla volta.” 

Poco prima di salutarci la Dottoressa fa due appelli a chi leggerà la sua intervista: 

“Il primo è che le persone con diabete cerchino dei professionisti esperti nella sua gestione del diabete, qualcuno che li possa guidare seriamente grazie a una buona esperienza sul campo. Il secondo appello è che mi piace ricordare che anche con il diabete si può mangiare di tutto. Bisogna solo sapere come fare.”