Una sportiva, un premio: Monica Priore è una campionessa di nuoto premiata a Mesagne, sua città natale, proprio come atleta dell’anno e convive con il diabete. Sue sono alcune imprese come la traversata a nuoto dello stretto di Messina e della Capri-Meta di Sorrento. L’Associazione istruttori sportivi ha deciso di conferirle questo premio in occasione della loro assemblea annuale che si è tenuta proprio nella città di Monica Priore.
Un simbolo quindi, non solo nello sport, ma soprattutto nell’unione tra alti livelli sportivi e malattia. Una testimonial a livello nazionale per dimostrare che si possono raggiungere obiettivi e traguardi importantissimi anche e nonostante il diabete. Per rendere ancora più chiaro e fruibile a tutti il suo messaggio, Monica ha scritto anche un libro, in uscita per il prossimo novembre ed edito da Mondadori, nel quale descrive la sua vita a partire dalla diagnosi fino alla strada intrapresa nello sport. “La rabbia e il riscatto” è il titolo dell’autobiografia, dalla quale emerge proprio la consapevolezza di aver demolito un luogo comune, che vede nel paziente diabetico una persona che non può svolgere un’attività fisica di questa portata e a volte nemmeno da semplice appassionato.
Ma i progetti in cantiere non sono finiti: nel 2015 Monica girerà le 21 regioni italiane a bordo di un camper e svolgerà delle traversate in mare, laghi o piscine – come in Val d’Aosta – da cinque chilometri ciascuna per un progetto sportivo dal titolo “Volando sulle onde della vita”.
Tutto per evitare e andare contro ogni forma di discriminazione nei confronti del paziente diabetico. “Oggi esistono diverse forme di discriminazione verso i diabetici – ha precisato Monica Priore – il progetto ha lo scopo di infondere in tutta Italia un approccio differente verso questa malattia dove l’attività fisica e sportiva possono essere svolte senza nessuna remora. L’attuale cultura della gente, fatta di scetticismo, e a volte d’ignoranza, deve cambiare”. Intanto in questi mesi Monica Priore ha svolto diverse gare sportive, in campionati master, conquistando sempre degli ambiti traguardi. “Non posso fare miracoli – ha concluso la campionessa – ma ho gettato un seme nella speranza che dia degli ottimi frutti”.
Ogni testimonianza – piccola o grande che sia – e ogni attività costruita allo scopo di sensibilizzare sia i pazienti sia la cittadinanza sull’importanza dell’attività fisica, è fondamentale. Ma non solo: parlare e far conoscere il diabete è un passo essenziale affinché i pazienti stessi vivano meglio e possano avere una quotidianità del tutto simile a quella di chi non ha la malattia. Lo sport inoltre migliora di per sé la qualità della vita di chi lo pratica, che sia o no diabetico, che sia ad alti livelli o in versione amatoriale, per passione e per divertimento. Quindi il messaggio è chiaro: non lasciate che la malattia vi fermi. Siate attenti, seguite la terapia e una corretta alimentazione e fate in modo di poterci convivere nel migliore dei modi.
Eleonora M. Viganò
Fonte: Il Gazzettino di Brindisi