Anche se misurare la glicemia prelevando il sangue dall'avambraccio dà risultati simili a quelli ottenuti con il prelievo dal polpastrello durante le fasi di normoglicemia eiperglicemia, può essere meno efficace in caso di ipoglicemia. In questo caso potrebbe sovrastimare i valori. Lo sostengono due articoli pubblicati sul numero di marzo di Diabetes Care.
Nel primo studio, condotto in Giappone, a 10 volontari sani è stata iniettata dell'insulina per via intravenosa, per indurre l'ipoglicemia, dopo una notte a digiuno.
La glicemia è stata misurata con prelievi effettuati dal polpastrello, dal palmo della mano e dall'avambraccio, ogni cinque minuti per 70 minuti.
I valori medi della glicemia erano decisamente più alti se misurati dall'avambraccio.
Quindi le misurazioni della glicemia dall'avambraccio dovrebbero essere evitate per prevenire decisioni cliniche errate. Mentre il palmo della mano dava valori corretti ed era meno doloroso.
Il secondo studio, realizzato in Francia, ha indagato se i bambini preferiscano il prelievo dal palmo della mano o dall'avambraccio, invece che dal polpastrello. Ha interessato 29 ragazzi fra i 5 e i 17 anni con diabete di tipo 1.
Per due settimane hanno misurato la glicemia quattro volte al giorno prelevando il sangue da tutti e tre i siti. Poi hanno scelto il punto che preferivano.
Il 73% di loro ha considerato positivo il fatto di poter fare la misurazione anche da siti diversi dal polpastrello, perché è più semplice e meno doloroso.
I valori della glicemia sono risultati simili, tranne che nei periodi di acuta ipoglicemia, quando i valori relativi all'avambraccio sono risultati molto più elevati.
I medici suggeriscono che un sito alternativo al polpastrello per il prelievo può essere efficace. Ma con l'avvertimento che il prelievo dall'avambraccio non dovrebbe essere usato nei bambini con sintomi di ipoglicemia o in specifiche condizioni che possono portare all'ipoglicemia.
Diabetes Care 2005;28:708-711.