“I risultati dello studio attuale, in previsione di un aumento della popolazione anziana, ha anche implicazioni notevoli sulla spesa sanitaria” sostengono gli autori dello studio della Rutgers University di Piscataway, nel New Jersey. Lo studio è stato pubblicato su American Geriatrics Society.
Il team ha osservato, nel corso del tempo, i cambiamenti nella cura e nel controllo del diabete esaminando i dati della vasta indagine National Health and Nutrition Examination Survey, condotta tra il 1999 e il 2004 e comparandoli con i dati dell’edizione condotta tra il 1988 e il 1994.
I risultati hanno dimostrato che la prevalenza di soggetti con diabete di tipo 2 aumentava significativamente, dal 12% al 14,1%. è stata inoltre riscontrata una maggiore tendenza all’obesità nell’indagine più recente (51% contro il 31% dell’edizione precedente).
I ricercatori hanno anche rilevato un aumento dei pazienti anziani in cura, un controllo migliore, una diminuzione proporzionale della pressione e dei livelli di colesterolo.
Eppure, dai dati emergeva anche che tra il 1999 e il 2004 solo il 55% dei soggetti diabetici aveva ricevuto un controllo glicemico adeguato.
L’analisi ha anche evidenziato che il controllo glicemico era migliore nei pazienti che non presentavano patologie concomitanti, come livelli di colesterolo elevati o valori di pressione alti.
Tuttavia, gli autori dello studio raccomandano cautela nella valutazione dei dati sui quali possono influire altri fattori, come le differenti terapie necessarie per mantenere il controllo glicemico seguite nel corso degli anni,con eventuali effetti collaterali concomitanti, e la durata del diabete nei pazienti anziani, aumentata negli ultimi anni.
American Diabetes Association