Una ricerca dell’American Association for Advancement ha stabilito che, negli studi circa il diabete condotti su popolazioni “non umane”, il campione migliore è dato dalla specie dei delfini.
E’ risultato infatti che la chimica ematica di questi mammiferi è assai simile a quella associata al diabete tipo 2 umano.
Se sottoposti a digiuno, i delfini presentano un assetto chimico del sangue molto simile a quello tipico dei pazienti diabetici, con alti livelli di glucosio e di altre molecole (come gli enzimi gamma glutamil-transpeptidasi).
Risultano essere i tursiopi, cioè i delfini cosiddetti “a naso di bottiglia”, a palesare una di resistenza all’insulina simile a quella che viene riscontrata negli umani. A differenza dei diabetici umani, tuttavia, per il delfino è possibile regolare questa resistenza all’insulina, rendendola in pratica priva di effetti patologici.
Grazie a un interruttore naturale, su cui si stanno concentrando i ricercatori, i delfini potrebbero svelare una chiave importante per la risoluzione della patologia diabetica in àmbito umano.
Stephanie Venn-Watson, veterinaria epidemiologa della Us National Marine Mammal Foundation e responsabile dello studio, ha dichiarato che tale esito della ricerca condurrà a risultati rivoluzionari nella cura di una malattia, che affligge 285 milioni di persone nel mondo.
[Fonte: ANSA]