Diabete e auto-monitoraggio del livello di glucosio

 

L'auto-monitoraggio del livello di glucosio nel sangue è ormai considerato parte integrante della gestione della cura dei pazienti diabetici, in particolare i diabetici di tipo 1 e quelli con terapia insulinica. Per i pazienti con diabete di tipo 2 da il suo contributo in termini di un miglioramento del controllo glicemico, ma non vi sono sufficienti prove per associare questo controllo rigoroso con un progresso delle condizioni dei pazienti.

I risultati di diversi studi clinici, in particolare nei diabetici con terapia insulinica, hanno dimostrato che l'auto-monitoraggio del livello di glucosio nel sangue svolge un ruolo fondamentale nel prevenire le complicanze a breve, medio e lungo termine. L'auto-monitoraggio è mirato ad analizzare e gestire il controllo glicemico, prevenire e individuare l'ipoglicemia, prevenire iperglicemie gravi, regolare i cambiamenti dello stile di vita e verificare nel diabete mellito gestazionale la necessità di iniziare il trattamento con insulina.

Tuttavia, come chiaramente evidenziato dalla American Diabetes Association (ADA) e della National Academy of Clinical Biochemistry (NACB), i pazienti e il personale sanitario devono essere addestrati ad un uso appropriato dei dispositivi di auto-monitoraggio e su una corretta interpretazione dei dati. Inoltre, prima di introdurre un nuovo dispositivo o consigliarlo ai pazienti è bene effettuare una analisi precisa degli obiettivi e stabilire criteri accettabili entro cui si possono ottenere dei risultati. Nel valutare i risultati dei test, pazienti e operatori, devono tenere conto dei limiti dettati, per esempio, dagli estremi di ematocrito o dalle interferenze a cui possono essere soggetti gli apparecchi.

International Journal of Clinical Chemistry