Dormire: né troppo, né troppo poco

 

Non dormire abbastanza o dormire troppo possono aumentare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. È quanto trovato da uno studio pubblicato sul numero di marzo della rivista Diabetes Care. Secondo quanto concluso dai ricercatori, la durata del sonno è un nuovo fattore di rischio per lo sviluppo del diabete.

Il gruppo di ricercatori autori dello studio ha esaminato gli effetti a lungo termine (15 anni) della durata del sonno su più di 1000 persone sane (di mezza età o anziani) per due anni di ricerca (dal 1987 al 1989) e uno di follow-up (2004).
Secondo i risultati dello studio, gli uomini che dormono più di sei ore per notte e quelli che ne dormono più di otto hanno un rischio più alto di sviluppare il diabete rispetto a chi dorme circa 7-8 ore per notte.
Il rischio di sviluppare il diabete era circa doppio negli uomini con una durata del sonno inferiore a 7-8 ore e più che triplo in quelli con una durata del sonno maggiore.
La stessa distribuzione del rischio correlata alla durata del sonno è stata osservata in precedenza anche per il rischio di cardiopatia e diabete nelle donne.
Il rischio associato alla (maggiore o minore) durata del sonno rimane invariato anche se variano altri fattori di rischio come: età, pressione sanguigna, fumo, circonferenza addominale.
Il rischio relativo (il rapporto tra l'incidenza della malattia negli individui esposti a un certo fattore di rischio e quella negli individui non esposti) viene però notevolmente ridotto regolando il testosterone. Questo suggerisce che l’effetto della durata del sonno sullo sviluppo del diabete possa essere mediato da dei cambiamenti nei livelli di questo ormone nel corpo.
Fonte: Diabetes Care March 2006.