Uno studio dell'Università di Pittsburgh ha riscontrato che le donne in età avanzata con diabete di Tipo 1 hanno un rischio più alto di fratture. L'ipotesi di partenza dei ricercatori per spiegare questo dato è che le donne con il diabete abbiano già in età giovane una densità minerale ossea più bassa.
La ricerca ha messo a confronto la BMD di 67 donne con diabete di Tipo 1, tra i 35 e i 55 anni, e 237 donne non diabetiche della stessa età e con le stesse caratteristiche da un punto di vista etnico e socioeconomico. Le donne diabetiche avevano una BMD più bassa in tutto il corpo, e in particolare nel femore, nelle ossa del bacino e del calcagno. Un terzo delle donne con il diabete riportava fratture dopo i vent'anni, mentre nell'altro gruppo questo riguardava meno di un quarto delle donne.
Il diabete di Tipo 1 non coinvolge le ossa, per quanto si sa fino ad oggi. Sono quindi state fatte diverse ipotesi per spiegare quanto verificato.
Un'altra ipotesi è che mutamenti subclinici a carico del sistema cardiovascolare, dei reni e del sistema nervoso, che spesso sono conseguenza della cronicità della malattia, e che possono avere un influsso anche sulle ossa. Gli studi proseguiranno proprio nella direzione di queste complicanze precoci e asintomatiche.
Il fatto che le donne diabetiche abbiano una densità ossea più bassa già da giovani le predispone allo sviluppo dell'osteoporosi dopo la menopausa. Per questo si raccomanda per le donne con diabete di Tipo 1 una particolare attenzione alla prevenzione dell'osteoporosi attraverso controlli costanti già dalla premenopausa.