Alcuni tipi di pesticidi esporrebbero a un rischio maggiore di diabete di tipo 2. L’aumento del rischio risulterebbe direttamente proporzionale al tempo di esposizione agli agenti chimici: lo riportano i ricercatori del National Institutes of Health del North Carolina, in uno studio pubblicato sull’American Journal of Epidemiology.
I ricercatori hanno studiato più di 31.000 addetti all’impiego di pesticidi che utilizzavano prodotti molto più potenti di quelli che solitamente vengono impiegati per uso domestico o per la cura del giardino.
A cinque anni dall’inizio dello studio, 1176 soggetti avevano sviluppato diabete di tipo 2.
Tra i 50 diversi tipi di pesticidi impiegati, metà erano clorurati
I pesticidi clorurati in passato sono stati ampiamente impiegati contro gli insetti portatori di malattie. Il più noto pesticida della categoria è il DDT.
I ricercatori americani hanno individuato 7 tipologie di pesticidi clorurati collegabili a un aumentato rischio di diabete di tipo 2.
È stato evidenziato un rischio più alto tra i partecipanti allo studio che erano rimasti più a lungo a contatto con questi prodotti chimici
I ricercatori ipotizzano che l’obesità possa essere un fattore di rischio concomitante: le persone con un indice di massa corporeo maggiore, infatti, depositavano una maggiore quantità di agenti chimici nel loro organismo. Si tratta tuttavia di un’ipotesi da approfondire
Alcuni di questi prodotti, precisano i ricercatori, non sono più in vendita negli Stati Uniti ma, poiché si accumulano nel tessuto animale, rimangono in quantità rilevabili nell’organismo e in alcuni prodotti alimentari.
La raccomandazione dei ricercatori è quella di seguire attentamente tutte le precauzioni necessarie quando si lavora a contatto con i pesticidi, anche se, precisano, la strategia migliore per evitare di sviluppare diabete di tipo 2 è mantenere il peso forma, praticare attività fisica regolare e seguire un’alimentazione bilanciata.
American Journal of Epidemiology