La scoperta è di tale importanza da meritare la copertina del numero 4 di Biochemistry (ottobre 2005). Tra i possibili sviluppi, la ricerca di nuove terapie per il diabete di tipo 2.
La sostanza, il cui nome è D-Inositol-Galattosamina (INS2), agisce come messaggero all'interno delle cellule attivando gli enzimi che regolano la glicemia, veicolando il glucosio presente nel sangue al fegato e ai muscoli dove viene immagazzinato. La INS2 si trova normalmente nel sangue umano.
Tra le ipotesi per spiegare l'insufficiente o mancata risposta di fegato e muscoli all'insulina nel diabete di tipo 2 è che vi siano mutazioni in alcune proteine e nella risposta genetica all'insulina. Si pensa che il funzionamento della molecola recentemente scoperta sia quello di inviare un messaggio alle cellule in risposta all'insulina, e che questo permetta di eliminare l'eccesso di glucosio.
La INS2 è stata isolata dal fegato vaccino; ne è stata determinata la struttura chimica per rendere possibile la sintesi. La molecola è stata iniettata in ratti affetti da diabete, con glicemia superiore a 500 milligrammi per decilitro. Ai ratti è stata successivamente somministrata insulina. I ricercatori hanno riscontrato che a quantitativi crescenti di INS2 corrispondevano glicemie decrescenti. La sostanza pare quindi efficace nel potenziare l'azione dell'insulina.
Attraverso modelli computerizzati, gli scienziati hanno trovato un legame tra la INS2 e l'enzima PP2C. L'ipotesi è che se la molecola è in grado di attivare l'enzima, portrebbe allo stesso modo scatenare una reazione nelle cellule attivate dall'insullina.
Per confermare il modello teorico, la INS2 è stata inizialmente messa a contatto con l'enzima PP2C purificato, e l'enzima è stato attivato. Nell'enzima si è quindi sostituito un aminoacido che il modello computerizzato aveva previsto essere il sito per il legame con la INS2, e l'attivazione non è avvenuta.
Fonte: Brautigan, D.L. et al. (2005) Biochemistry 44, 11067-11073