Troppi grassi al terzo mese di gravidanza alterano l’ipotalamo del neonato, l’area del cervello che agisce sul metabolismo, che lo predispone ad obesità e diabete da adulto. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Cell.
Durante la gravidanza, la dieta della mamma guida il feto nello sviluppo di tutte le sue funzioni attraverso un processo chiamato “programmazione metabolica”, che pone le basi per un corretto controllo dell’equilibrio corporeo e del peso. Da molto tempo si è riconosciuto il legame che esiste tra obesità materna e malattie metaboliche nel neonato, ma la ricerca non aveva ancora chiarito due punti importanti: il momento della gravidanza in cui la dieta della mamma influisce sullo sviluppo del bambino e il meccanismo molecolare che predispone il neonato a sviluppare obesità e diabete durante la sua vita.
Un team di ricercatori guidato da Tamas Horvat del Max Planck Institute for Neurological Research a Colonia, in Germania, in collaborazione con la Yale University School of Medicine di New Haven, negli USA, ha risposto a queste domande osservando l’azione di una dieta ricca di grassi su un modello di topo di programmazione metabolica. I risultati hanno dimostrato che i topi nutriti durante l’allattamento con una dieta ricca di grassi hanno avuto una prole con difetti di sviluppo dell’ipotalamo, una regione chiave del cervello che regola il metabolismo del corpo. In questi topolini, la via di comunicazione tra ipotalamo e pancreas viene costruita in modo difettoso e altera la produzione di insulina e, di conseguenza, il metabolismo del glucosio. La prole, così, non è in grado di controllare l’aumento di peso e i livelli di glicemia nel sangue sviluppando obesità e diabete. I risultati hanno suggerito anche che il terzo trimestre sarebbe la finestra temporale più critica della gravidanza perché si abbiano effetti duraturi sulla salute del neonato.
“Il nostro studio suggerisce che le madri in attesa possono avere un grande impatto sulla salute metabolica a lungo termine dei loro figli, controllando adeguatamente l’alimentazione durante questo periodo critico di sviluppo della prole “, afferma Horvath.
La prevenzione durante la gravidanza è importante anche per la differenza che c’è tra topo e uomo nella maturazione dell’ipotalamo, che nel primo continua a formarsi dopo la nascita mentre nell’uomo si sviluppa completamente prima della fine della gravidanza. “Dato che il diabete gestazionale compare frequentemente al terzo trimestre di gravidanza” aggiungono gli autori, “i nostri risultati indicano la necessità di fare un maggiore screening nelle mamme per individuare le alterazioni del metabolismo del glucosio, e tenere sotto stretto controllo la terapia per il diabete durante questo periodo critico”.
Alessandra Gilardini
Fonte: Cell