La ginnastica scolastica è utile per la salute dei ragazzi. Non si tratta di una perdita di tempo o di due ore di svago, come spesso si tende a credere. La notizia arriva dall’Australian National University di Canberra grazie a uno studio, pubblicato sul numero di ottobre di Medicine & Science in Sport & Exercise. Il requisito fondamentale è che sia insegnata da un docente preparato in scienze motorie e non da chi insegna le altre materie.
La ricerca ha coinvolto 367 bambini e 241 bambine di circa 8 anni di età, di 29 scuole elementari diverse e ha permesso ai ricercatori di scoprire gli effetti dell’educazione fisica, distinguendo tra personale qualificato e docenti delle altre materie, sui livelli di glucosio e grasso corporeo.
I risultati si sono dimostrati fondamentali soprattutto per un parametro: l’insulino-resistenza. Coloro che avevano svolto le due ore di attività fisica con un insegnante ad hoc avevano di fatto migliorato questo aspetto: le femmine del 14 % in più e i maschi del 9% in più rispetto al gruppo di bimbi che invece l’avevano fatta con lo stesso insegnate delle altre materie scolastiche.
“L’attività fisica nei piccoli diretta da personale preparato dovrebbe essere inclusa in tutte le scuole perché contribuisce a prevenire le patologie metaboliche come il diabete, sempre più frequenti dall’età dello sviluppo in poi” ricordano i ricercatori australiani.
La scuola quindi può fin da subito aiutare a prevenire le malattie metaboliche insegnando stili di vita corretti. Uno di questi è proprio la pratica fisica, che spesso alle elementari tende a essere sottovalutata, con qualche attenzione più alle scuole medie e superiori, ma sempre senza troppa enfasi. Insieme alla ginnastica, va ricordato che anche le iniziative sulla corretta alimentazione sono d’obbligo per completare l’educazione alla salute, soprattutto nel caso del diabete.
Basti pensare che fare attività fisica non basta se ci si nutre di patatine fritte e dolciumi tutti i giorni, così come non ha senso mangiare in modo sano e senza grassi se poi non ci si muove dalla propria scrivania. Entrambi gli aspetti sono importanti e si completano l’uno con l’altro. Alcune iniziative nelle scuole italiane, come Frutta nelle scuole, hanno permesso per esempio di diffondere il consumo di frutta, e nelle mense scolastiche si fa sempre più attenzione a ciò che si porta in tavola. La famiglia deve fornire il supporto idoneo ed evitare di dare troppe merendine ai propri figli, o di permettergli di trascorrere troppo tempo davanti alla tv o al computer: solo così si possono combattere le patologie del mondo occidentale come obesità, diabete e malattie metaboliche.
Eleonora M. Viganò
Fonte: Ansa