L’aspetto positivo delle attività sportive per pazienti diabetici si accentua quando si tratta di organizzare eventi, manifestazioni e campagne volte a contrastare il diabete giovanile. La quotidianità e la vita dei bambini e degli adolescenti con il diabete di tipo 1 cambia e coinvolge le famiglie e i rapporti con la società, per questo è importante riuscire a trovare il modo più sano ed equilibrato per vivere. Lo sport, stabilizzando i valori della glicemia, fa infatti parte della terapia stessa, soprattutto in caso di diabete giovanile.
Tra le attività per contrastare il diabete giovanile, la Fondazione Vodafone Italia ha sponsorizzato i “Diabete Training Camp”, organizzati e progettati da AgdItalia (Associazione giovani con diabete) in collaborazione con Marathon Sport Center. Il progetto coinvolge i bambini e i giovani con diabete mellito di tipo 1 e consiste nella possibilità di partecipare a campi di educazione allo sport, della durata di 3 giorni, con la presenza di esperti medici e sanitari in supporto alle attività e responsabili degli aspetti clinici e psicologici, oltre che sportivi. A prendere parte a questo progetto le città di Lignano Sabbiadoro, Sorrento, Pavia, Tirrenia, Catania e Orosei.
In particolare citiamo il Policlinico San Matteo di Pavia: alla fine del mese di giugno, nelle giornate da giovedì 27 a sabato 29, ha ospitato queste attività sportive monitorate da medici, infermieri e personale specializzato, proprio per favorire un avvicinamento allo sport e far capire ai ragazzi l’importanza e l’utilità delle attività fisiche per chi va incontro alla diagnosi di diabete giovanile. L’equipe infatti, composta da diabetologi, pediatri, psicologi, dietisti, istruttori motori dell’Università di Pavia, del San Matteo e di altri centri di diabetologia di Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, ha analizzato gli effetti dell’attività fisica sul valore della glicemia. I ragazzi coinvolti, suddivisi per fasce di età dai 6 ai 10 anni e dagli 11 ai 16 anni, per arrivare all’età massima di 30 anni, hanno partecipato a corsi sportivi e giochi culminati nella consegna di un attestato nel quale vengono suggerite le attività migliori per ciascun partecipante oltre ai consigli di tipo terapeutico e nutrizionale, sempre ben collegati allo sport.
Queste iniziative vanno incentivate e promosse per aiutare e stimolare i giovani pazienti, da chi è più esperto a chi si affaccia timidamente alla diagnosi. ”Ormai è assodato che sport e attività fisica fanno parte delle cure per contrastare il diabete giovanile”, spiega la dottoressa Valeria Calcaterra, diabetologa pediatra del Policlinico San Matteo di Pavia, “pertanto è indispensabile che i ragazzi siano sensibilizzati a praticare attività fisica regolare secondo i criteri di sicurezza”.
Le prossime tappe? Tirrenia a fine luglio e Catania e Orosei a settembre.
Eleonora Maria Viganò
Fonte: https://www.diabetesporttraining.it/campi/