Buone nuove

29 dicembre

“Ci sembra incredibile stare su una colossale zattera di ghiaccio, a un solo metro e mezzo di distanza dai tremila metri di profondità dell’oceano, e andare alla deriva secondo i capricci del vento e delle maree, diretti Dio solo sa dove”

(Diario di Hurley, Endurance, Ernest Shackleton, Polo Sud)

Tanti auguri Pietro (oggi 30 dicembre compie trentun’anni)!
Buone nuove: ieri i ragazzi hanno proseguito la loro marcia in una bella giornata di sole ma con forte vento contrario. Nonostante il peso della slitta e circa 300 metri di dislivello affrontati, sono riusciti a coprire una ventina di chilometri. Si sono accampati nei pressi del versante occidentale del Cerro Cacique (è possibile osservare la mappa dello Hielo Continental Sur sul sito www.freeridespirit.com), giunti quasi a metà dell’attraversata. Stamattina (ore 8.00 locali, ore 12.15 italiane) si sono svegliati con un sole splendente e con il vento calato di molto. Sono affaticati ma contano ugualmente di arrivare in serata alla confluenza del ramo del ghiacciaio Upsala con il Cerro Cristal e con il Cerro Don Bosco (posto di fronte, dall’altra parte del ghiacciaio). In questa zona dovrebbero trovare una costruzione fissa, un bivacco che permetta loro una notte un po’ più confortevole delle precedenti e soprattutto che acconsenta di asciugare parte dell’abbigliamento bagnato fradicio, dopo le avverse condizioni patite ieri l’altro. Mattia è entrato in una nuova luna di miele: al sesto giorno ininterrotto di sforzi e fatiche ha ridotto del 90% il suo fabbisogno di insulina: sì avete capito bene, del 90%!. Al telefono ha urlato:

“E’ come se il diabete non esistesse più … ho eliminato tutto a parte 2,5 unità di lispro prima di cenare … ieri sera 160 mg/dl e stamattina 83 mg/dl prima di colazione”.

Non abbiamo capito se urlava perché il forte vento disturbava la comunicazione o per la soddisfazione, per la gioia di assaporare una libertà assoluta e quantomai reale e concreta. Chi di noi (diabetici), almeno una volta nella vita, non ha sognato di abbandonare per un momento i ferri del mestiere: reflettometro, siringhe, penne e insulina e vivere senza affanni?
Per Mattia si tratta di un sogno nel sogno: sta vivendo una libertà insperata in senso fisico e metafisico. Da una parte sta realizzando un progetto a lungo agognato: la Patagonia con i suoi spazi, la sua solitudine e la sua natura incontaminata e dall’altra la fatica per portare a compimento questa impresa sta annullando, seppur per un breve e magico periodo, i vincoli legati al diabete e alla relativa gestione. Chissà cosa passa per la mente di Mattia nelle lunghissime ed estenuanti ore sugli sci, scivolata dopo scivolata, lasciandosi alle spalle non solo distanze siderali di un infinito mondo di ghiaccio e neve ma forse abbandonando dietro a se un fardello troppo pesante di preoccupazioni, di timori e di insicurezze che all’improvviso si sono ficcate nella sua vita, senza chiedere il permesso e stravolgendola radicalmente. Paure che possono minare nel profondo la capacità e la volontà di sognare, di mantenere alti i propri obiettivi per sentirsi realizzati. In un ambito dove il livello tecnico ed atletico dell’individuo sono essenziali, il diabete condiziona, irrigidisce le regole del gioco rischiando di tarpare le ali a voli di novelli Pindaro capaci di spingersi più in alto. Mattia scivola agile sulla neve, sguscia lontano, lontano, con il diabete ma non aldilà.

ADIQ