L’ondata di caldo anomalo che da settimane sta colpendo tutta Europa sembra non stare per arrestarsi: una situazione di emergenza che può avere importanti ripercussioni sulla salute delle persone più fragili, come anziani, bambini, donne in gravidanza e persone con patologie croniche come il diabete.
A questo proposito, il professor Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI), ha condiviso in un comunicato stampa dal titolo “eSTATE in salute! Il ‘Decalogo’ della Società Italiana di Medicina Interna” alcuni consigli utili per aiutare i soggetti più a rischio a mettere in atto misure preventive verso le alte temperature.
La prima regola chiave, intuitiva ma spesso ancora molto sottovalutata, è quella di idratarsi a sufficienza, bevendo con regolarità durante tutto il giorno: all’acqua – che rimane sempre la bevanda da preferire – si possono alternare tè o tisane fredde non zuccherate, centrifughe fresche e cibi ricchi di acqua, come frutta, verdura, latte e yogurt. Sono invece da evitare bevande zuccherate, alcolici e pasti troppo abbondanti o ricchi di grassi.
Ma quanto bisognerebbe bere di preciso? Sesti risponde così: “Non esiste una regola fissa di quanti liquidi bere (in media andrebbero consumati circa 1,5-2,5 litri di liquidi al giorno, se non ci sono patologie che lo controindichino, come insufficienza renale o cardiaca); il ‘quanto’ bere dipende dalle condizioni di salute, dal clima, dalle attività svolte, da quanto si suda. Per controllare se ci si sta idratando in modo corretto è importante pesarsi sulla bilancia di casa tutti i giorni; una brusca variazione di peso da un giorno all’altro, può significare che si è bevuto troppo poco o che si stanno trattenendo liquidi. Un’altra spia dello stato di idratazione sono le urine: se sono molto scarse e colorate (‘cariche’) si è probabilmente disidrati”.
Un altro consiglio importante per scongiurare situazioni potenzialmente pericolose è quello di evitare l’attività fisica all’aperto nelle ore centrali della giornata o di allenarsi al chiuso in ambienti non ventilati o privi di aria condizionata. Allo stesso tempo, però, anche nei mesi estivi è importante non rinunciare all’attività fisica, soprattutto per chi vive con patologie come il diabete. Come fare quindi per allenarsi in sicurezza in caso di temperature elevate? “È meglio esercitarsi all’aperto nelle prime ore del mattino o dopo il tramonto, ricordandosi sempre di reintegrare le perdite di acqua ed elettroliti. Applicare sempre una crema con filtro solare e indossare un berretto con visiera. Fare frequenti pause all’ombra e reidratarsi. Se il cuore batte troppo velocemente, il respiro si fa corto e si avverte un senso di testa vuota è il momento di fermarsi”.
Nel comunicato stampa della SIMI una particolare attenzione viene data a chi vive col diabete, patologia fortemente influenzata dalle alte temperature esterne: “Nelle persone con diabete la disidratazione può provocare un aumento anche marcato della glicemia. L’iperglicemia a sua volta può ulteriormente favorire la disidratazione, facendo perdere liquidi attraverso le urine. È importante dunque assicurare un corretto apporto di acqua. Attenzione alle bevande ‘senza zuccheri aggiunti’, che spesso contengono sostanze zuccherine ‘occulte’; se si usano supplementi minerali da aggiungere all’acqua o sport drink, fare attenzione che non contengano zucchero”, spiega Sesti.
Non solo iperglicemie: le alte temperature in alcuni casi possono essere correlate a un maggior rischio di ipoglicemia: “In estate, le persone con diabete in trattamento con insulina o con farmaci ipoglicemizzanti orali (quali sulfoniluree o glinidi) sono a maggior rischio di ipoglicemia; è bene concordare con il medico un adeguamento della posologia di questi medicinali (ad esempio una riduzione delle unità di insulina basale). Uno dei sintomi della crisi ipoglicemica è la sudorazione, che può essere confusa con quella legata al caldo, rendendo così difficile riconoscere l’ipoglicemia. È necessario dunque monitorare con regolarità la glicemia e tenere sempre a portata di mano una fonte di carboidrati a rapido assorbimento”.
Non è solo chi ha il diabete che deve prestare grande attenzione al caldo anomalo di queste settimane: la Società Italiana di Medicina Interna consiglia massima allerta anche a chi soffre di ipertensione arteriosa, problemi renali, emicrania, sclerosi multipla, patologie respiratorie e malattie autoimmuni, come il lupus o l’artrite reumatoide.
La raccomandazione principale, valida per tutti, rimane quella di bere abbondantemente (senza aspettare di avere lo “stimolo” della sete) e di rimanere in casa nelle ore centrali della giornata, per prevenire eritemi solari e ipotensione da vasodilatazione. Indispensabile proteggersi adeguatamente quando ci si espone al sole: si dovrebbero preferire abiti leggeri, di colore chiaro, traspiranti e in fibre naturali (lino, cotone, viscosa) e indossare sempre una protezione solare adeguata alla propria tipologia di pelle, da applicare in quantità abbondante sul tutto il corpo (comprese orecchie e retro delle ginocchia), ripetendo l’applicazione più volte al giorno.
Fonte:
- “eSTATE in salute! Il ‘Decalogo’ della Società Italiana di Medicina Interna” https://www.simi.it/news/estate-in-salute-il-decalogo-della-societ-italia