Farmaci anti-diabete: ora anche il medico di base può prescriverli

Anche i medici di base, e non più solamente gli specialisti, possono prescrivere i farmaci contro il diabete di tipo 2 e le sue complicanze. Si tratta di un provvedimento storico, approvato lo scorso 26 gennaio dall’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, attraverso la cosiddetta “Nota 100”. 

In particolare, si consente ai medici di medicina generale di prescrivere in regime di rimborsabilità le tre principali classi di farmaci attualmente utilizzate nella terapia del diabete di tipo 2 (inibitori del SGLT2, agonisti recettoriali del GLP1 e inibitori del DPP4), caratterizzati da un elevato profilo di sicurezza e tollerabilità, e da una comprovata efficacia sul miglioramento del controllo metabolico. Alcuni di questi farmaci permettono inoltre di ridurre il rischio cardiovascolare e di scompenso cardiaco, oltre a favorire un rallentamento della progressione del danno renale. 

Un provvedimento che, secondo l’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e la Società Italiana di Diabetologia (SID), punti di riferimento per lo studio e per la cura del diabete e delle malattie metaboliche in Italia, nonché principali promotori della Nota 100, “avvicina ulteriormente le persone con diabete alle cure e all’assistenza: un indirizzo – quello della crescente prossimità – ampiamente condiviso ed ancor più necessario al tempo della pandemia”.

“La Nota 100 – precisano AMD e SID – specifica che nei casi nei quali sia indicata la prescrizione di 2 di questi farmaci in combinazione, questa potrà essere rimborsata solo dietro prescrizione dei Centri di Diabetologia, e quindi degli specialisti, in capo ai quali resta la responsabilità di decidere in quali soggetti queste combinazioni siano di sicuro vantaggio. Anche quest’ultima previsione trova il totale consenso di AMD e SID, e deve essere interpretata come la corretta applicazione da parte di AIFA non solo di un principio di cautela, ma anche di una giusta interazione fra i diversi livelli del Sistema, con il diabetologo ed i Centri di Diabetologia che devono ovviamente continuare a rappresentare il principale riferimento per la gestione e il trattamento dei casi più complessi”. 

Quella della Nota 100 è una notizia attesa da molto tempo dalle principali associazioni di pazienti e di medici, che impatta positivamente sulla vita di persone con diabete, famigliari e caregiver, riducendo i tempi di attesa e facilitando l’accesso alle cure per questa patologia cronica sempre più diffusa.
Secondo le ultime stime, infatti, in Italia il diabete di tipo 2 riguarda oltre 3,5 milioni di persone (circa il 6-7% della popolazione totale): tra questi, circa un terzo è seguito unicamente dal medico di base. 
In questo senso appare fondamentale il provvedimento dell’AIFA, che apre la possibilità anche al medico di medicina generale di prescrivere le classi principali di farmaci antidiabete, anche in associazione. Si tratta di un passaggio indispensabile all’interno del percorso di una gestione integrata del diabete.

A inizio marzo, dopo le prime settimane dall’entrata in vigore delle nuove regole, AMD e SID hanno fatto il punto della situazione, condividendo con AIFA una lettera aperta, con chiarimenti e precisazioni sui principali dubbi legati a Nota 100 sollevati dai medici di base, in modo da rendere più efficace ed omogenea la sua applicazione su tutto il territorio nazionale.


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