Diabete e ottimismo: focus sul lato positivo

L’ottimismo è la misura in cui ciascuno di noi ha aspettative favorevoli generalizzate nei confronti del proprio futuro. Essere più o meno ottimisti è una variabile individuale ma non è un fatto indifferente dal punto di vista della salute. Infatti, è provato che nella popolazione generale essere ottimisti migliora il benessere mentale e fisico generale. Ma vale lo stesso per le persone con diabete?

Alcuni studi, che però non coinvolgono persone con diabete, hanno mostrato che le persone ottimiste hanno un ruolo più attivo nei confronti della propria salute, e più di rado utilizzano strategie di evitamento dei problemi di salute. Ci sono anche prove che l’ottimismo può essere correlato a comportamenti proattivi per migliorare la propria salute mentre, al contrario, il pessimismo si correla a comportamenti dannosi per la salute. 

Per quanto riguarda il diabete, uno studio longitudinale del 2019 ha rilevato che i comportamenti di cura di sé – seguire una dieta sana, fare attività fisica, assumere i farmaci come prescritto, controllare la glicemia e prendersi cura della salute dei piedi – sono associati all’ottimismo. Si tratta di un primo studio, decisamente promettente, che ci invita a riflettere sul nostro punto di vista sul diabete: è possibile cogliere il lato positivo dall’esperienza di diabete?

Lo studio

Identificare esperienze positive legate al diabete è l’obiettivo di un altro studio pubblicato a gennaio sulla rivista della America Diabetes Association, che ha coinvolto persone adulte con diabete di tipo 1 e 2. I partecipanti sono stati intervistati con una serie di domande sulle esperienze positive riscontrate durante la loro vita con il diabete.

L’analisi qualitativa ha portato a individuare 4 temi, 4 ambiti in cui gli intervistati hanno saputo trovare il lato positivo:

  1. Il supporto della comunità
  2. Uno stile di vita più sano
  3. Una visione positiva e di crescita personale
  4. Advocay nei confronti di altre persone con diabete.

Comunità supportiva 

Tutti i partecipanti hanno descritto esperienze positive con la propria rete di supporto: famiglie, amici, compagni di classe o colleghi di lavoro, e la comunità online del diabete. Molti hanno espresso gratitudine per le persone che li hanno aiutati durante gli episodi di iper- e ipoglicemia. Alcuni partecipanti hanno raccontato anche di aver costruito anche nuove amicizie a causa del loro diabete:

 “Ho avuto delle interazioni amichevoli con altre persone con il diabete, specialmente con persone che portano il microinfusore… direi che il diabete è un mezzo di connessione che ci ha permesso di farci conoscere”. 

Alcuni intervistati hanno anche citato il prezioso supporto che hanno ricevuto dalla comunità del diabete online

“L’intera comunità del diabete è come una famiglia. Tutti sono disposti ad aiutarsi a vicenda…”

“Inoltre, essere parte di questa comunità online è stato sicuramente gratificante. Mi ha dato anche la sensazione sincera di fare medicina. Ci diamo consigli a vicenda”.

Stile di vita più sano

Anche in questo caso quasi tutti gli intervistati hanno indicato come elemento positivo causato della convivenza con il diabete il miglioramento del proprio stile di vita, soprattutto dal punto di vista dell’alimentazione e dell’attività sportiva. I partecipanti hanno citato miglioramenti nelle loro abitudini alimentari e nella consapevolezza del contenuto di carboidrati negli alimenti. 

Questi cambiamenti nello stile di vita hanno migliorato il loro benessere emotivo, la salute mentale, i livelli di energia e lo stato di salute generale: 

“Questa è una cosa di cui tengo conto quando cerco di mangiare sano e fare esercizio regolarmente: so che mi aiuta anche ad avere un controllo migliore della glicemia, e quindi a farmi sentire meglio”.

Visione positiva e crescita personale 

La maggior parte dei partecipanti ha attribuito la propria crescita personale e una visione positiva sulla vita alla convivenza con il diabete. Tutti i partecipanti tranne uno hanno sentito che il loro diabete li ha aiutati a crescere come persona. Per alcuni, vivere con il diabete ha aumentato anche l’empatia e la compassione verso gli altri

“Crescendo con questa malattia ho scoperto che ci tengo davvero molto delle persone. Mi piace assicurarmi che le persone siano sempre nel miglior stato di salute fisica, mentale e psichica”.

 “Provo empatia anche per altre persone. Non si tratta solo di altri che hanno il diabete, ma di altre persone che possono avere altre malattie croniche o qualche difficoltà che sta succedendo nella loro vita”. 

I partecipanti con diabete di tipo 1 raccontano di essere stati spinti dal diabete verso una maturazione precoce e ad acquisire un maggiore senso di responsabilità rispetto ai coetanei.
Altri ancora ritengono che il diabete dia loro la fiducia necessaria per prendersi cura di sé, non solo ora ma anche in futuro: 

“Quindi, penso di sentirmi meglio o di avere più fiducia nel fatto che sto facendo qualcosa di cui beneficerò quando avrò 70 o 80 anni… è solo una sorta di fiducia rilassata che, oh, sto facendo la cosa giusta ed è la cosa migliore che posso fare per me stesso e che pagherà lungo la strada”. 

Il diabete non viene visto come un ostacolo ma quasi come un vantaggio. I partecipanti hanno raccontato di poter fare tutto ciò che può fare una persona senza diabete, e in alcuni casi, anche meglio: 

“Non è qualcosa di brutto con cui vivere. La gente dice: ‘Oh, mi dispiace tanto’. Non è un grosso problema. Riesco ancora a trarre il massimo dalla mia vita. Tutto quello che voglio fare, posso farlo. Niente mi trattiene dal fare qualcosa e questo mi ha reso uno studente migliore. Mi ha reso migliore con la mia dieta e mi ha fatto andare meglio in palestra”.

Inoltre, gli intervistati hanno riconosciuto che il diabete è una parte della loro vita, ma non definisce chi sono o quali obiettivi possono raggiungere: diversi partecipanti hanno espresso ottimismo verso il futuro.

Advocacy per le altre persone con diabete 

La metà dei partecipanti ha condiviso storie di advocacy e tutti hanno offerto consigli per le persone con nuova diagnosi di diabete

Alcuni intervistati hanno raccontato di essersi occupati di questioni politiche importanti, come il costo dell’insulina e delle assicurazioni mediche. Altri hanno spiegato che credono che l’educazione e la sensibilizzazione sul diabete sia qualcosa che non solo sono in grado di fare, ma è quasi un compito. Desiderano rassicurare le persone che ricevono questa diagnosi a partire dalla propria esperienza e dalla propria visione positiva e si impegnano su questo fronte. 

Il messaggio che vogliono comunicare è che il diabete è una condizione gestibile. Con il sostegno della comunità del diabete e una prospettiva positiva, le persone con diabete possono avere un futuro promettente.

Conclusioni e consigli per chi si occupa di educazione

L’educazione al self management, concludono gli autori della ricerca, dovrebbe prendere spunto da questi racconti di persone con diabete per integrare un linguaggio positivo che si basi sui punti di forza e non solo sui limiti, per ridurre lo stigma e i sentimenti di vergogna e colpa che spesso accompagnano il diabete.

Invece che porre tutta l’enfasi su obiettivi comportamentali e clinici, che pure danno buoni risultati, ma soprattutto sul breve termine, il personale sanitario potrebbe utilizzare storie, testimonianze di esperienze personali per rendere sostenibile anche sul lungo termine il mantenimento di stili di vita sani e di attenzione alla salute.

Vista l’importanza di questo aspetto enfatizzata da tutti i partecipanti, il supporto tra pari potrebbe essere maggiormente promosso dal personale sanitario, insieme al coinvolgimento dei membri della famiglia.

A cura di Francesca Memini


Riferimento bibliografico

Molly A. Carrier, Elizabeth A. Beverly, Focus on the Positive: A Qualitative Study of Positive Experiences Living With Type 1 or Type 2 Diabetes,Clinical Diabetes 2021 Jan; cd200082.https://doi.org/10.2337/cd20-0082