I rischi per il bambino

Il controllo accurato del diabete gestazionale è di fondamentale importanza a garantire un corretto sviluppo del feto, in quanto il glucosio e corpi chetonici sono in grado di attraversare il filtro placentare e raggiungere il feto, mentre gli ormoni quali l’insulina ed il glucagone non possiedono questa capacità. Se il diabete non viene controllato soprattutto nelle prime 7-8 settimane che seguono il concepimento, possono intervenire complicazioni nello sviluppo degli organi e dello scheletro del nascituro per l’eccesso di corpi chetonici ricevuti.
Ulteriori rischi per il bambino sono rappresentati da:
 
Macrosomia
Un bambino macrosomico è più grosso del normale per un eccesso di grasso corporeo.
Alla 13esima settimana, il pancreas del nascituro inizia a produrre autonomamente la propria insulina: se c’è troppo glucosio nel sangue, il pancreas del bambino produrrà insulina in eccesso e, poiché l’insulina stessa è un fattore di crescita, il peso del bambino eccederà la norma. Il parto di un feto macrosomico può richiedere un intervento cesareo. Un effetto a lungo termine della microsomia può essere la tendenza al sovrappeso del bambino negli anni successivi.
 
Ipoglicemia
E’ una conseguenza dell’iperglicemia materna e dell’iperproduzione di insulina da parte del feto conseguente a tale condizione. Di solito l’ipoglicemia scompare entro un paio di giorni dopo il parto e non costituisce un problema una volta diagnosticata e curata.
 
Mortalità intrauterina
Quando il controllo metabolico è buono e la madre viene costantemente monitorata, la morte del feto pre-parto è eventualità estremamente rara in una gravidanza diabetica. Anche il monitoraggio fetale può essere utile.
 
Sindrome da difficoltà respiratoria
Oggi questa sindrome è molto, molto rara. In passato, per evitare la probabilità che il bambino nascesse morto il parto veniva anticipato anche di 3-4 settimane e i disturbi respiratori gravi si verificavano relativamente spesso, per il non completo sviluppo polmonare. Oggi, è possibile portare normalmente a compimento la gravidanza alla 38esima-40esima settimana, anche perché grazie all’amniocentesi è possibile valutare la maturità dei polmoni del nascituro prima del parto.