Il diabete gestazionale: sintomi, diagnosi e cura

Cos’è il diabete gestazionale

Il diabete gestazionale si presenta per la prima volta in gravidanza, senza che la donna ne sia mai stata affetta prima.

Secondo le statistiche, circa 4 donne su 100 al momento della gravidanza mostrano un aumento dei loro livelli di glucosio nel sangue mai registrati in precedenza. In questo caso, si parla di diabete gestazionale, che tende solitamente a scomparire dopo il parto ma che costituisce un fattore di rischio per un eventuale insorgenza di diabete mellito di tipo 2 in futuro.

Quali sono i sintomi e i fattori di rischio del diabete gestazionale?

Il diabete gestazionale si manifesta con sintomi poco evidenti e passa spesso inosservato alle donne. Tuttavia, attraverso un’attenta analisi delle condizioni della gestante è possibile intuirne la presenza. I sintomi da controllare sono: l’aumento ingiustificato della sete, il frequente bisogno di urinare, la perdita di peso corporeo, i disturbi della vista e le infezioni frequenti, come cistiti e candidosi.
Inoltre, esistono dei fattori di rischio come l’obesità severa e la familiarità con un paziente diabetico che possono accrescere sensibilmente la probabilità di andare incontro a questa forma di diabete.

La comparsa del diabete gestazionale è legata al fatto che, durante il periodo della gravidanza, la placenta secerne diversi tipi di ormoni che contrastano l’effetto dell’insulina, comportando un aumento dei valori della glicemia nel sangue. Nella maggior parte dei casi, l’organismo femminile reagisce a questa condizione aumentando la produzione di insulina ma, nel caso in cui il pancreas non sia in grado di supplire a questa carenza, la glicemia nel sangue va incontro a un aumento e si manifesta il diabete gestazionale.
Come per le altre forme di diabete in gravidanza, il diabete gestazionale può costituire un rischio per il feto compromettendo il suo corretto sviluppo. Ciononostante, è possibile limitare al massimo i pericoli con un opportuno programma dietetico e di controllo della glicemia.

La diagnosi

A seguito della revisione dei più autorevoli studi medici effettuati negli ultimi anni, le attuali linee guida italiane hanno in parte modificato le modalità di diagnosi del diabete gestazionale, ritenendo la procedura che prevedeva due fasi – minicurva glicemica e OGTT – ormai superata.
In base alle nuove raccomandazioni italiane, già durante la prima visita in gravidanza è opportuno identificare le donne a rischio più elevato di diabete gestazionale attraverso una valutazione del loro valore glicemico a digiuno.
Nel caso si rilevino valori glicemici a digiuno superiori a 126 mg/dl in due momenti diversi della giornata, oppure un valore glicemico superiore a 200 mg/dl in un qualsiasi momento della giornata confermato da un valore a digiuno di glicemia superiore a 126 mg/dl, si può parlare di diabete manifesto.
Se il valore glicemico alla prima visita è compreso tra 92 mg/dl e 126 mg/dl si parla invece di diabete gestazionale.

Le donne con valori glicemici inferiori a 92 mg/dl alla prima visita dovranno essere sottoposte, tra la 24esima e la 28esima settimana, a test da carico con 75 g di glucosio con verifica dei valori glicemici all’inizio, dopo un’ora e dopo due ore. In questo caso, si parla di diabete gestazionale se vengono superati i seguenti valori glicemici:
– glicemia ≥ 95 mg/dl a digiuno;
– glicemia ≥ 180 mg/dl dopo un’ora;
– glicemia ≥ 155 mg/dl dopo due ore.


Come si cura il diabete gestazionale

Una volta diagnosticato il diabete gestazionale, è opportuno mantenere un opportuno controllo dei valori della glicemia durante tutta la fase della gravidanza per ridurre al minimo il rischio di conseguenze sul bambino. In questi casi, l’autocontrollo quotidiano della glicemia costituisce un’arma essenziale che permette di pianificare e verificare al meglio i risultati ottenuti. Una dieta adeguata e un programma di esercizio fisico, di solito, sono utili da soli a mantenere la glicemia nei livelli ottimali.
In ogni caso il consulto con un diabetologo o con un dietologo è d’aiuto per mettere in atto una dieta sana e ottimale, che limiti il consumo di carboidrati a favore di verdura e legumi, i quali contengono molta fibra favorevole ad abbattere la glicemia.
L’acqua deve essere consumata in abbondanza, mentre assolutamente a evitare sono le bevande dolci e i superalcolici. Alle donne che soffrono di diabete gestazionale si consiglia, inoltre, di tenere un diario quotidiano su cui annotare cosa mangiano, la loro attività fisica e i valori della glicemia, in modo da valutare con il proprio diabetologo la loro assimilazione di glucosio.

Nel caso in cui la dieta e l’esercizio fisico non siano sufficienti da soli a mantenere la glicemia a livelli ottimali, potrebbe rendersi opportuno l’uso di insulina (mai di ipoglicemizzanti orali!) per controllare al meglio i valori di glucosio nel sangue nel periodo della gravidanza.