Il piede di Charcot

Il piede di Charcot è un’affezione molto grave che si accompagna sempre alla presenza di neuropatia diabetica. Se ignorata e non curata al suo esordio evolve verso quadri di deformità tale da procurare ulcere non guaribili e alla fine l’amputazione dell’arto (figura 8 ). Fondamentalmente il piede di Charcot è un piede nel quale si instaura una patologia delle ossa del piede: inizialmente piccole fratture nel proseguo del tempo frammentazioni ossee con perdita dei rapporti articolari normali fino a condurre alla impossibilità di distinguere le ossa tra di loro.

Questo quadro che è visibile come grave deformità del piede, è la conseguenza di una diagnosi trascurata all’esordio della malattia, quando la presenza di dolore, edema e arrossamento del piede vengono scambiati per distorsione, flebite o quant’altro.

Se si interviene all’esordio dello Charcot, si può fermare il processo di degenerazione ossea e impedire che il piede diventi deforme.

La terapia della fase acuta dello Charcot è l’immobilizzazione con apparecchio di scarico gessato: è assolutamente categorico in questa fase che il piede non appoggi mai per terra perché in questa fase il carico contribuirebbe al procedere del sovvertimento osseo. Questo apparecchio deve essere tenuto per molti mesi, almeno tre/quattro.

A stabilizzazione del quadro ottenuta si valuterà se è sufficiente una ortesi con scarpa e plantare o se è invece necessario procedere a un intervento chirurgico di correzione.